vaccini e governo

Vaccini, come si colloca il nuovo governo

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 Il neo ministro della Sanità chiarisce di  non essere contraria ai vaccini ma contraria all’obbligo imposto da chi l’ha preceduta.

Il governo Conte e i vaccini

I vaccini sono stati uno dei punti più duramente criticati allo scorso governo e, in particolare, all’ex Ministro della sanità Beatrice Lorenzin, fautrice della legge.

Il decreto Lorenzin  ha imposto l’obbligo vaccinale ai bambini di nido, materne ed elementari, pena l’esclusione.

Ciò ha scatenato le reazioni indignate non solo dei gruppi No-Vax ma anche di milioni di genitori contrari alle vaccinazioni e che, in tal modo, non potevano iscrivere i loro figli all’asilo o a scuola con evidenti disagi.

Il Ministro dell’ Interno Matteo Salvini durante la campagna elettorale aveva assicurato che, appena saliti al governo, Lega e M5S avrebbero abolito il decreto Lorenzin.

Molti elettori, tuttavia, impauriti che tale affermazione possa restare una vuota promessa elettorale hanno già iniziato a sollevare le prime polemiche. D’altro canto c’è anche chi, dal polo opposto, rivendica l’importanza dei vaccini.

I vaccini nel contratto di Governo

 Al fine di rassicurare tanto gli uni quanto gli altri, è intervenuta Giulia Grillo, laureata in Medicina e Ministro della Sanità del Governo Conte, dichiarando che il Movimento 5 Stelle non si è mai espresso  contro i vaccini, ritenuti  anzi un presidio fondamentale di prevenzione primaria.

Tuttavia asserisce che il nuovo governo avrà un approccio diverso nel modo di proporre alla popolazione questo importante strumento di prevenzione, ritenendo la corretta informazione più utile ed efficace dell’obbligo.

Nel contratto di governo M5S-Lega, c’è un punto specificamente dedicato alla spinosa questione vaccini. In coda al punto 21 c’è scritto: «Pur con l’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale».

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24