La disputa sul genoma umano e l’ultilizzo del metodo CRISPR di qualche ora fa, ha ottenuto la risposta di scienziati-ricercatori; ma anche dei media che sono strettamente correlati al problema.
Su questo fronte, infatti, gli scienziati sono divisi sull’opportunità, o meno, di una moratoria completa sull’uso clinico della modifica germinale.
La scorsa settimana, un gruppo di studiosi di etica e scienza (tra cui alcuni degli inventori di CRISPR) hanno pubblicato un articolo su Nature in cui si chiede:
“Un periodo fisso durante il quale non sono consentiti usi clinici del montaggio di germinali“.
per pronta risposta, gli amministratori della National Academy of Sciences degli Stati Uniti, la National Academy of Medicine degli Stati Uniti e la Royal Society britannica, si sono opposti a tale moratoria; sostenendo che:
“Dobbiamo raggiungere un ampio consenso sociale prima di prendere qualsiasi decisione, date le implicazioni globali di modifica ereditaria del genoma “.
Il registro raccomandato dal comitato dell’OMS è un tentativo che serve a colmare il divario nel mondo; che non è ovviamente, completamente d’accordo sulla modifica genetica nelle persone.
Il gruppo afferma che, dovrebbe riguardare gli studi delle applicazioni cliniche dell’elaborazione del genoma umano. Inclusi sia i cambiamenti alla linea germinale sia le tecniche che alterano i geni di una persona in modi che non saranno ereditati.
Diverse aziende e, gruppi di ricerca, stanno conducendo studi clinici sull’argomento. Soprattutto per testare se il CRISPR e altre tecniche di modifica genica, possano trattare malattie genetiche come la β-talassemia che influisce sulla produzione di emoglobina. Leggi di più a proposito di Genoma Umano: la “risposta” al dibattito del WHO…