È morto in un blitz delle forze speciali l’autore della sparatoria in Thailandia. Si tratta del sergente Jakraphanth Thomma, 32 anni.
Intorno alle 17 di ieri, ora italiana, il soldato Jakraphanth Thomma ha seminato il panico in diversi punti della città. Successivamente, si è diretto in un centro commerciale a Korat, dove ha aperto il fuoco sulla folla. Almeno 20 persone sono rimaste uccise. L’uomo armato di un hammer militare, si è poi rinchiuso per ore nel mall con degli ostaggi. Le forze armate sono riuscite a prendere il controllo della struttura. Intorno alle 4 del mattino, ora italiana, è giunta la notizia della morte dell’assalitore. Ad annunciarlo, il capo delle forze speciali Jirabhob Bhuridej. L’uccisione dell’autore della sparatoria in Thailandia è stata confermata anche dal ministero della salute e dal capo della polizia.
I luoghi della sparatoria in Thailandia
Secondo le ricostruzioni, prima di asserragliarsi nel centro commerciale Terminal 21, l’uomo avrebbe aperto il fuoco in altri punti della città. I testimoni affermano di aver sentito spari provenienti da un tempio buddista. I colpi di arma da fuoco hanno provocato anche un’esplosione e un incendio, probabilmente scatenato dallo scoppio di una bombola a gas. La sparatoria in Thailandia sarebbe partita dalla base di Suatham Phithak. Successivamente, il soldato avrebbe rubato un veicolo, armi e munizioni per portare avanti il suo piano di morte.
Sale a 20 il bilancio dei morti della sparatoria in Thailandia
Sarebbero almeno 20 i morti della sparatoria in Thailandia. Le prime vittime, uccise alla base di Suatham Phithak, sono il colonnello Anantharot Krasae, un soldato e una donna di 63 anni. Il portavoce del ministero della Difesa, Kongcheep Tantrawanit, ha commentato: “Non sappiamo perché l’abbia fatto. Sembra impazzito”. Nel frattempo, il ministro della sanità Kongcheep Tantrawanit ha chiesto agli ospedali della città di tenersi pronti per l’arrivo di feriti ricoverati d’urgenza.
L’assalitore ha pubblicato alcuni post su Facebook durante la strage
Le motivazioni della sparatoria in Thailandia rimangono ignote. Il soldato autore della strage aveva pubblicato su Facebook alcune foto e commenti sull’assalto in corso. Tra queste, l’immagine di una pistola tra le mani e il commento “La morte è inevitabile per tutti”. Successivamente, il suo profilo è stato disattivato.