SPALLETTI – SARRI. Dal raduno a Coverciano, il nuovo C.T. dell’Italia Luciano Spalletti ha toccato molti argomenti inerenti alla Nazionale. Ecco un estratto. Prima di tutto, ha avvertito la squadra, facendogli capire il comportamento a cui tutti devono attenersi: “Non voglio vedere chi ondeggia per Coverciano con le cuffie nelle orecchie come un ebete. La sua carriera continuerà, ma non con me“. Lo ha fatto citando il titolo di un libro sugli ‘All Blacks‘, specificando che non vuole giocatori che vogliono stare in vacanza e non hanno a cuore le sorti degli azzurri.
Spalletti ha tracciato un breve bilancio sul suo nuovo incarico: “Le mie considerazioni sono forzatamente influenzate dal piacere di vivere questo ruolo, perciò sono tutte molto belle. Ovviamente ci sono anche problemi, ma fanno parte del gioco. Mi sono ritagliato uno stile di vita per stare bene dentro la tuta: se poi la tuta è dell’Italia, è ancora più bello. Anche se resti a casa per un mese, approfondisci questo lavoro. Questo è un lavoro stimolantissimo, mi ha permesso di venire a contatto con molti colleghi che non conoscevo, di vederli lavorare sul campo. Bisogna diventare migliori: se siamo tutti uguali, non va bene“.
Spalletti cita Maurizio Sarri, spiegandogli il perché dovrebbe accettare che i suoi uomini vadano in Nazionale
Il Campione 2023 con il Napoli ha inoltre espresso il suo pensiero riguardo l’allenatore della Lazio, scontento se i suoi calciatori vengono chiamati in Nazionale: “Il mio collega Sarri, che stimo moltissimo perché ha sentimento e amore per questo sport e cerca sempre cose nuove, ha detto dal suo punto di vista una cosa vera: anch’io quando facevo l’allenatore di club, ero contento se avevo il maggior numero possibile di giocatori a disposizione. Noi non vogliamo mandarglieli a casa peggiorati, ma migliorati. La Nazionale deve stare a cuore a tutti, anche a lui. Anche i suoi risultati dipendono da quelli dell’Italia: il lavoro dei club è legato a quello del Club Italia, vanno a braccetto. E il mio è un tentativo di andare più a braccetto che mai, per portare cose nuove“.