Lo smart working o lavoro agile rappresenta sicuramente un vantaggio per chi vuole gestirsi la giornata lavorativa comodamente da casa propria. Secondo altri invece, a livello psicologico, accentuerebbe la nascita di problemi di depressione e andrebbe a minare la socialità.
Durante la pandemia è stata una necessità adottare questa forma di lavoro (laddove possibile), soprattutto per tutti quei soggetti fragili che sarebbero potuti entrare in contatto con il virus e avere conseguenze gravi in caso di eventuale contrazione della malattia. Prima però di essere catapultati in questa situazione emergenziale, lo smart working già esisteva ed era opportunamente regolamentato.
Ora che l’emergenza è finita tutto tornerà dunque come prima? Chi potrà usufruirne? Facciamo chiarezza e capiamo cosa succederà a partire dal 1° settembre, dato che il regime di smart working semplificato si chiuderà col 31 agosto.
Smart working o telelavoro?
Iniziamo col tracciare una linea di demarcazione tra smart working e telelavoro. Il primo può dirsi un’evoluzione del secondo, e si caratterizza per una maggiore libertà e flessibilità.
Il telelavoro infatti presuppone un luogo fisico fisso diverso dalla propria abitazione ed è una scelta che il dipendente compie all’origine del rapporto di lavoro. Invece il lavoro agile, regolato dalla l. n. 81/2017, prevede intanto la scelta di una qualsiasi postazione lavorativa, che può trovarsi anche in casa propria, e non è caratterizzato dalla fissità. Inoltre lo smart working può consistere in una scelta temporanea, per poi rientrare in qualsiasi momento a regime normale.
Smart working semplificato fino al 31 agosto
Fino al 31 agosto 2022 si potrà usufruire di due semplificazioni:
- la decisione circa l’adozione di questa forma lavorativa viene lasciata in maniera unilaterale al datore di lavoro, senza bisogno, come prevedrebbe la citata normativa, di alcun accordo individuale;
- la seconda semplificazione (che in realtà diventerà regola anche dopo il 31 agosto) riguarda in realtà solo l’aspetto dell’attivazione del lavoro agile, secondo cui il datore di lavoro dovrà solo comunicare al portale del Ministero del Lavoro i nominativi dei lavoratori che usufruiscono dello smart working.
Smart working proroga a settembre?
Il lavoro agile non cesserà di esistere. Semplicemente il decreto Aiuti Bis non ha previsto la proroga del regime agevolato anche dopo il 31 agosto.
Per cui col 1° settembre tutto tornerà come prima, con la necessaria stipula, di volta in volta, di un accordo individuale tra dipendente e datore di lavoro, cessando le direttive statali valide per tutti e introdotte durante il governo Conte Bis per fronteggiare lo stato emergenziale pandemico. Viene mantenuta in vigore solo, come abbiamo detto, la semplificazione nella comunicazione di coloro che usufruiranno del ‘lavoro smart’.
Nulla è stato deciso invece con riguardo ai lavoratori fragili o con figli minori di 14 anni. Si sta ancora discutendo di una eventuale proroga fino al 31 ottobre 2022.