Sconcerti contro i tifosi della Juve: “Hanno una crisi di nervi”

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Una crisi senza fine quella che ha colpito la Juventus. La squadra di Andrea Agnelli sta attraversando un momento molto complicato, con l’eliminazione dalla Champions per mano del Porto e la sconfitta in casa contro il Benevento. Due eventi che hanno gettato la squadra nella fossa dei leoni, con i tifosi sui social che criticano aspramente quanto sta accadendo. Al centro delle critiche è finito l’allenatore Pirlo, ma più di tutti Paratici, reo di aver condotto una campagna acquisti totalmente sbagliata, con giocatori non considerati da Juventus. Sulle forti critiche dei tifosi alla Vecchia Signora da parte dei tifosi si è espresso Mario Sconcerti, nel suo editoriale su “Calciomercato.com“.

Sconcerti polemico: “Il buon tifoso sta lì per accettare”

Sconcerti

Lo sappiamo, quando sei una grande squadra come la Juventus, bisogna tener conto anche dei malumori dei propri tifosi, specialmente dopo un’annata fallimentare. In particolar modo i social hanno permesso a tutti i supporters di alzare la propria voce e far sentire sempre di più ciò che non va. A tal proposito Mario Sconcerti, nel suo lungo editoriale su “Calciomercato.com” ha espresso la sua opinione, criticando fortemente i tifosi bianconeri. Il noto giornalista parla di crisi di nervi: “E’ interessante osservare la crisi di nervi degli juventini anche in tempi neutri come questi di nazionale. Non si smette di attaccare Pirlo, anzi si allarga la critica a dirigenti e proprietà” scrive Sconcerti.

Mettiamo pure che Agnelli, Nedved e Paratici abbiano sbagliato, che la Juve sia stata costretta a interrompere una striscia di risultati che non ha precedenti. E allora, dov’è il problema?” si chiede il giornalista, che poi lancia una stoccata: “Il buon tifoso sta lì anche per accettare, non solo per vincere. Altrimenti non è un tifoso, è un saprofita. Si prende il meglio di una cosa dando il proprio minimo. Mi sembra che nel periodo dei social la Juve sia diventata la prima della categoria. La conseguenza è che questo l’allarga, la dilata, ne inflaziona l’immagine e la qualità. La differenza della Juve, il suo secolo di aristocrazia industriale, di privilegi conquistati sul campo, vengono dimenticati dallo spargersi di scismi qualunque fino alle periferie dell’impero. Così alla fine la Juve stessa diventa periferia“.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24