Si confermano, così come successo nelle precedenti edizioni, le ottime prestazioni della Banca Monte Pruno all’interno di questa speciale rivista che raccoglie i dati di bilancio di tutto il sistema bancario italiano.
Primo risultato da sottolineare riguarda la classifica dedicata ai creatori di valore delle banche minori, per dimensione, dove la Banca Monte Pruno si posiziona al terzo posto nazionale ed al secondo posto tra le banche di credito cooperativo.
Molti gli elogi sull’atlante bancario, il quale considera l’annata della Banca Monte Pruno come l’ennesima da incorniciare con risultati più che lusinghieri favoriti dalla piena operatività su Potenza e dai frutti delle scelte aziendali intraprese nel rispetto di una corretta e prudente gestione. L’articolo sottolinea il balzo del 66% dell’utile netto, la crescita del ROE pari al 14%, nonché l’incremento del 15,3% dei mezzi amministrati.
I dati esposti rilevano come la Banca Monte Pruno sia la prima Banca campana in base alla classifica “Creatori di Valore”.
Ulteriore rappresentazione viene proposta attraverso l’indice MF INDEX, che inserisce la Banca Monte Pruno al secondo posto tra le BCC a livello regionale Campano.
Scendendo nel dettaglio, inoltre, si osserva come la Banca stessa abbia, a livello regionale, il miglior indice di redditività e uno dei migliori rapporti di collaborazione tra i dipendenti, clienti e fornitori di servizi.
Le parole del Direttore generale Albanese lasciano capire quanto sia perspicace nell’affrontare nuovi orizzonti… infatti pochi mesi fa dichiarava di avere in cantiere diversi progetti che proietteranno la Banca sempre più in alto, che oggi, con l’acquisizione della BCC fischiano, e l’apertura della filiale a Salerno, più che mai auspicano una crescita del rating Nazionale a livello esponenziale.
Fari accesi sulle Banche locali e non, dopo il ciclone Etruria, i vari istituti di credito cooperativo, casse rurali, casse di risparmio e popolari, comprese quelle che hanno modificato il loro status giuridico in S.P.A.
Dopo il fallimento di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e Cariferrara, nel tardo autunno 2015, la crisi dei grandi gruppi come Monte dei Paschi e Unicredit ha finito per offuscare quella dei piccoli, anche se nel frattempo la loro situazione è andata aggravandosi come mostrano i dati di bilancio : al 31 dicembre 2015 esistono 377 banche con attivi inferiori a 5 miliardi. Trattandosi di dati riferiti alla fine del 2015, alcuni istituti potrebbero avere modificato la propria situazione.