ROMA – Renzi non vuole il coprifuoco. In un’intervista rilasciata ad Andrea Malaguti per “La Stampa” e pubblicata oggi sul noto quotidiano torinese, il fondatore di Italia Viva si esprimi sull’ipotesi di mandare tutti a casa alle ore 22:
«Spero che non si arrivi a questa misura. Dobbiamo convivere ancora per mesi con il virus e non si può procedere sulla base di emozioni passeggere. Il coprifuoco può essere una misura emergenziale e temporanea, ma abbiamo ancora diverse settimane prima di arrivare al vaccino».
Renzi non vuole il coprifuoco
Il senatore Renzi ritiene piuttosto che sia meglio concentrarsi su altre tematiche:
«Tamponi rapidi, tracciamento, terapie intensive, trasporti pubblici. Chi vuole chiudere i parrucchieri che rispettano le regole prima deve spiegarci perché ci vogliono code chilometriche per i tamponi».
Sbagliata, secondo l’ex premier, è anche l’idea della didattica a distanza per le scuole superiori:
«Per me non ha senso. Sono marito di una professoressa, padre di uno studente universitario e di due liceali: so per esperienza diretta che chiudere oggi le scuole e affidarsi alla didattica a distanza sarebbe una tragedia per chi crede nella sfida educativa. Con la didattica a distanza la scuola è dimezzata».
Per quanto riguarda i trasporti pubblici, sempre molto affollati, la ricetta che propone Matteo Renzi è la seguente:
«Si paghino più corse, si coinvolgano i proprietari di autobus privati, si usino Ncc e taxi che soffrono: ma mandiamo i ragazzi a scuola. Faccio una provocazione: anziché pensare di inviare l’esercito a controllare movida e negozi, mandiamo i pullman dell’esercito per accompagnare i ragazzi a scuola. Non ci rendiamo conto che la nuova generazione sta pagando un prezzo altissimo: scuole chiuse, mancanza di relazione e debito che cresce. Le classi vanno tenute aperte. I rappresentanti delle Istituzioni che vogliono chiuderle ci raccontino che cosa hanno fatto in questi otto mesi, a parte la campagna elettorale».