Il Consiglio dei Ministri di ieri ha approvato il Rei, il reddito d’inclusione. Si tratta di un assegno per combattere la povertà delle famiglie più disagiate, che in Italia sono circa 400 mila, per 1,8 milioni di persone. Il Rei di fatto manda in pensione il Sia, il sostegno per inclusione attiva, e l’Asdi, l’assegno di disoccupazione, le misure precedentemente attive.
Il reddito d’inclusione è valido per gli over65 senza reddito ed è un assegno pari a 485 al mese. Per godere dell’assegno, vi sono diversi criteri da rispettare. Il Rei verrà caricato mensilmente su una carta prepagata, dalla quale sarà anche possibile prelevare ed essere utilizzato come bancomat (come limite è già impostato la metà dell’erogazione mensile)
Requisiti per il reddito d’inclusione
Il Rei potrà essere richiesto da quelle persone che hanno superato i 65 anni d’età e non hanno un reddito, oppure da un nucleo familiare presentando un Isee in corso di validità non superiore ai 6.000 euro e un valore del patrimonio immobiliare che non superi i 20.000 euro (è esclusa l’abitazione).
Gli over55 disoccupati, le famiglie con figli disabili o minorenni e le donne in stato di gravidanza hanno la precedenza sul reddito d’inclusione. Non è possibile richiederlo se si gode già della Naspi. Il Rei ha una validità di 12 mesi, e va da un minimo di 190 euro al mese per persona, fino a 490 euro per nucleo familiare. Si potrà richiedere una nuova erogazione per un massimo di 18 mesi. In caso di seria necessità, vi saranno anche delle corsie preferenziali, ma solo se saranno soddisfatti dei requisiti. Infine, non è previsto l’assegno per chi è in possesso di moto, barche e auto immatricolate nei 24 mesi che precedono la richiesta del sussidio.
Soddisfatto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che ha scritto su Twitter: «Via libera definitivo al Reddito di Inclusione. Un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di Governo Parlamento e Alleanza contro povertà».
Fonte: ansa.it