MILANO – Dopo l’uscita dell’album “Rebus Bansky” abbiamo intervistato il cantautore Andrea Del Monte perché, come dice lui stesso, “dall’arte nascono le canzoni”. Ecco la nostra chiacchierata con l’artista.
“Rebus Banksy”, un disco libro dedicato alle opere di questo artista inglese. Da dove nasce l’idea?
“Oltre ovviamente ad essere colpito dalla sua arte, sono stato colpito in particolare dal messaggio delle sue opere e la sua attenzione verso le minoranze. Oggi ne abbiamo bisogno più che mai. Da lì sono nate le canzoni che ho scritto in collaborazione di importanti poeti italiani ispirate proprio al messaggio delle opere del writer inglese. Dall’arte nascono le canzoni”.
Ci sono anche collaborazioni musicali illustri nel disco. Puoi parlarcene?
“Certo. Tra le collaborazioni ci sono musicisti della scena musicale italiana ed internazionale: John Jackson storico chitarrista di Bob Dylan con cui collaboro da molti anni, Fernando Saunders storico produttore e bassista di Lou Reed, Ezio Bonicelli violino e chitarra dei CCCP e Giovanni Lindo Ferretti e Roberto Cardinali chitarrista nella colonna sonora del film di Sorrentino ‘Parthenope’…”.
Per questo lavoro ti è stato assegnato un importante premio in Campidoglio.
“Si, grazie a ‘Rebus Banksy’ mi è stato attribuito il premio Microfono d’Oro in Campidoglio ed è stato davvero emozionante riceverlo in uno dei luoghi più importanti d’Italia. Il premio è considerato l’Oscar della radiofonia italiana, dove vengono attribuiti riconoscimenti a cantanti, speaker, conduttori e alle trasmissioni radiofoniche più seguite. Questo premio è stato attribuito anche a Annalisa Minetti, Silvia Salemi, Lillo e Greg etc.”.
Il posto più importante dove ti sei esibito?
“Allo storico Cantagiro, anni fa ad Amantea, in Calabria, in onda su Rai due. In quell’occasione ho vinto il Premio della Critica. Ma anche il palco di Piazza Colombo a San Remo durante il SanremOff, che ora si chiama Suzuki stage”.
A proposito di Sanremo, cosa ne pensi dei cantanti dell’edizione di quest’anno?
“Mi ha colpito molto Lucio Corsi. Un artista particolare e talentuoso. Lo definirei un cantautore felliniano”.
Scrivi prima il testo o la musica?
“Direi insieme. Ma ogni canzone ha una sua storia nel proprio concepimento. Può venire da una frase, da un giro armonico o semplicemente da un’idea”.
Quale artista ti ha ispirato?
“Tra i miei must c’è sicuramente Bob Dylan, Johnny Cash e i cantautori italiani come De Andrè, Caposella e Claudio Lolli”.
Quale consiglio daresti a un giovane artista?
“Sicuramente la determinazione e la perseveranza e davanti alle sconfitte non arrendersi e credere sempre nei propri sogni”.