Rapporto Caritas 2020, aumentano i “nuovi poveri”. Presentato il documento dal titolo Gli anticorpi della solidarietà pubblicato in occasione della Giornata mondiale di contrasto alla povertà
E’ una realtà delle migliori quella che si legge nel Rapporto Caritas 2020 a causa dei gravi effetti economici e sociali legati dalla pandemia da Covid-19.
Purtroppo la crisi sanitaria e non solo, ha accentuato in modo ancora più evidente le differenze all’interno della popolazione.
Nell’introduzione del Rapporto, a firma del direttore della Caritas Don Francesco Soddu, infatti su legge:
Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani e delle persone in età lavorativa.
Accanto alla recrudescenza dei fenomeni di povertà già noti, si intravede, quindi, l’ipotesi di una nuova fase di “normalizzazione”, come accaduto a seguito dello shock economico del 2008.
Tuttavia lo scenario che si presenta oggi è decisamente peggiore rispetto ad allora, quando i poveri assoluti erano circa 1,7 milioni.
Si palesano poi disuguaglianze e sperequazioni sociali che il virus ha fatto emergere in tutta la loro crudezza, rendendole ancora più acute; e che non sempre i diversi sistemi di protezione sociale dei vari Paesi riescono a contenere.
La fotografia di una vera emergenza
Analizzando il periodo maggio-settembre del 2019 e confrontandolo con lo stesso periodo del 2020 infatti emerge che da un anno all’altro l’incidenza dei “nuovi poveri” passa dal 31% al 45%.
Quasi una persona su due cioè si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta.
Aumenta in particolare il peso delle famiglie con minori, delle donne, dei giovani, dei nuclei di italiani che risultano in maggioranza (52% rispetto al 47,9 % dello scorso anno) e delle persone in età lavorativa; cala di contro la grave marginalità.
In questo tempo inedito, gli interventi della rete Caritas dunque sono numerosi e diversificati.
Una vivacità di iniziative e opere realizzate anche grazie all’azione di circa 62mila volontari, a partire dai giovani impegnati nel Servizio Civile Universale.
Nel Rapporto si analizza altresì il funzionamento delle misure emergenziali disposte dal governo; in particolare di quelle volte a sostenere i redditi di famiglie e lavoratori, anche per individuare i difetti e le criticità da evitare in futuro.
Da una rilevazione condotta su un campione di 756 nuclei beneficiari dei servizi Caritas nei mesi di giugno-luglio 2020, il REM è risultata la misura più richiesta (26,3%); ma con un tasso di accettazione delle domande più basso (30,2%) rispetto alla indennità per lavoratori domestici (61,9%); al bonus per i lavoratori stagionali (58,3%) e al bonus per i lavoratori flessibili (53,8%).
“Adesso bisogna avere il coraggio di creare una discontinuità rispetto al passato. E per farlo dobbiamo mettere al centro la qualità e la tenuta delle relazioni; la coesione sociale e la promozione delle capacità delle persone” conclude Don Francesco Soddu.
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