TORINO – Sarà “Utopie realiste” il titolo della quarta edizione di Biennale Tecnologia, la più importante manifestazione culturale internazionale dedicata al rapporto tra tecnologia, società e umanità che dal 2019 il Politecnico di Torino idea, progetta e organizza, col contributo di numerosi partner, per riflettere insieme sul futuro e sulle grandi sfide che una società a trazione fortemente tecnologica è chiamata inevitabilmente ad affrontare.
Di fronte a un mondo in rapido e continuo mutamento, in cui guerre, disuguaglianze sociali, frammentazione culturale, crisi economiche e catastrofi ambientali preannunciano un futuro a tinte fosche, la quarta edizione di Biennale Tecnologia intende invitare il suo pubblico, composto anche da molti studenti e studentesse, a immaginare, discutere – e, se possibile, costruire – utopie realiste.
Quarta edizione della “Biennale Tecnologia” dal 18 al 21 aprile 2024
“Un (falso) ossimoro – spiegano i curatori scientifici Juan Carlos De Martin e Luca De Biase – che, con il suo radicalismo, apre alla possibilità di leggere e interpretare con occhi diversi quello che ci circonda, di trovare soluzioni nuove a problemi complessi, di riflettere in concreto su mondi alternativi ma plausibili. Utopia e realismo sono opposti che si attraggono: se l’uno sviluppa l’immaginario, descrivendo ciò che non avviene in nessun luogo ma che, se avvenisse, renderebbe quel luogo migliore, l’altro prova a “progettare” quello stesso immaginario, alla ricerca di innovazioni e di tecnologie che lo modellino in una forma reale, concreta, e che, facendolo, diventino strumenti per rendere possibile l’impossibile. Perché solo quando la dimensione utopica incontra con pragmatismo la sua progettazione, allora nascono nuove dimensioni di realtà”.
Ecco che, seguendo questo suggestivo quanto ambizioso fil-rouge, dal 18 al 21 aprile 2024 Biennale Tecnologia tornerà a parlare al proprio pubblico – la comunità politecnica, le scuole, i media, le imprese, i decisori politici e più in generale la cittadinanza. È proprio questa la prima novità di questa quarta edizione, che dall’autunno si sposta alla primavera, per inserirsi meglio nel calendario di appuntamenti cittadini in una effettiva alternanza con Biennale Democrazia e per provare a intercettare pubblici nuovi e diversi, come quello dei turisti e delle gite scolastiche, sempre più numerose a Torino. La formula, invece, rimane quella ormai collaudata, con oltre 100 appuntamenti tra lezioni, dialoghi, incontri, dibattiti, mostre, spettacoli, tutti distribuiti nelle sedi principali del Politecnico di Corso Duca degli Abruzzi e del Castello del Valentino, ma anche negli spazi delle Officine Grandi Riparazioni (oltre che una presenza in tutta la città grazie alle iniziative “Tecnologia Diffusa” e “Tecnologia in piazza”). Un programma molto ricco che, come tutti gli anni, nasce con l’obiettivo di riunire esperti da tutto il mondo per riflettere e confrontarsi, sempre con un approccio fortemente interdisciplinare, su argomenti cruciali come, tra gli altri, le tecnologie verdi, la transizione digitale, le questioni di genere, il mercato del lavoro, la geopolitica della tecnologia, i modelli di sviluppo, le città e le infrastrutture, le nuove frontiere dell’arte, ponendo sempre l’accento sul ruolo oggi più che mai rilevante della conoscenza e della ricerca nel processo di costruzione del futuro.