Processo Xenon1T: è considerato il processo più raro dell’universo. Stiamo parlando di un processo che avviene circa una volta ogni mille miliardi di vite del cosmo.
Il raro fenomeno di cui stiamo parlando, prende il nome di doppia cattura elettronica. Più nello specifico è una sorta di trasformazione che interessa lo Xenon-124. Lo Xenon-124 si modifica in tellurio-124. Il processo dello Xenon1T è tra i più rari mai osservati. Tale fenomeno è osservato per la prima volta ed ha lasciato a bocca aperta tutti gli appassionati di scienza. È stato anche protagonista della copertina della rivista Nature.
Tutti i dettagli riguardanti il raro processo Xenon1T
Il Processo che interessa lo Xenon1T è stato osservato all’interno del Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Il fisico Marco Selvi, responsabile dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dell’esperimento avrebbe affermato:
“Si tratta di una misura inattesa ottenuta, come spesso accade nella scienza, mentre stavamo cercando altro, la materia oscura che dà forma a circa un quarto del cosmo”.
Il risultato del processo che interessa lo Xenon1T, è in grado di offrire informazioni importantissime in merito alla struttura dei nuclei. Tali informazioni serviranno, continua il fisico Marco Selvi:
“nello studio di altri processi ancora più rari, come il cosiddetto decadimento doppio-beta senza neutrini, che ci dirà se il neutrino si comporta come la sua antiparticella, come aveva previsto Ettore Majorana quasi un secolo fa”.
Il fenomeno spiegato dagli esperti
Come anticipato, il raro processo che ha impegnato i fisici dei Lngs prende il nome di doppia cattura elettronica. Tale fenomeno è stato spiegato da alcuni esperti di Xenon1T coordinati da Elena Aprile della Columbia University di New York. Secondo quanto affermato, lo xenon-124 si trasforma in tellurio-124. Il fisico Selvi spiega più precisamente:
“due protoni di un nucleo di xenon catturano due elettroni della nuvola circostante, trasformandosi in due neutroni con l’emissione di due neutrini e di una quota fissa di energia, pari a 64.000 elettronvolt”.
“Il risultato – ha aggiunto Selvi – dimostra la grande sensibilità di Xenon1T, che lavora in condizioni di purezza record, riducendo al minimo la radioattività ambientale. Questo traguardo di oggi – ha concluso Selvi – ci dice che siamo sulla strada giusta. E ci fa ben sperare per la futura caccia alle particelle di materia oscura con il fratello maggiore di Xenon1T, che sarà pronto alla fine del 2019 e lavorerà con una sensibilità 10 volte maggiore”.
Per le ultime novità riguardanti il mondo della scienza, continuate a seguirci.
Fonte foto di copertina: LNGS