Prime arachidi 100% italiane, la primizia Made in Italy. La frutta secca e le sue proprietà benefiche, ne hanno aumentato il consumo tra la popolazione
Ecco dunque le prime arachidi 100% italiane nate dal seme allo scaffale per iniziativa di Coldiretti, Noberasco e SIS, Società Italiana Sementi, società del gruppo agroindustriale B.F.
Si viene così incontro a un mercato in continua ascesa che, finora, è quasi interamente coperta da prodotto straniero, importato generalmente da Israele, Egitto e Usa.
La creazione di una vera filiera nazionale dunque significa un enorme potenziale di sviluppo; non solo: vedrà nei prossimi anni tutto il comparto impegnato a riattivare gli aspetti agricoli e industriali necessari a rispondere alle richieste dei consumatori.
La qualità garantita da Coldiretti
L’arachide italiana è più salubre e sostenibile essendo coltivato su terreni italiani non deve percorrere lunghe distanze dal luogo di produzione a quello di consumo con notevoli vantaggi qualitativi.
Dall’altro lato, l’elevato contenuto di proteine, la rende particolarmente adatta anche per chi fa sport e segue una alimentazione mirata.
Più piccola, più scura e un con gusto particolare e tutto da scoprire rispetto alle tipologie convenzionali, il seme dell’arachide italiana viene depositato in campo nel mese di aprile e raccolta verso la metà/fine di settembre.
Necessita inoltre di terreni torbosi, di temperature elevate e di molte ore di luce, tutte caratteristiche che si sposano perfettamente con il clima italiano.
Proprio per queste caratteristiche la regione che ha visto maggiormente svilupparsi questa coltivazione è stata l’Emilia-Romagna e in particolar modo la zona del Ferrarese.
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, sottolinea:
Il primo raccolto di arachidi 100% tricolori dal seme allo scaffale dimostra la grande capacità di innovazione dell’agroalimentare Made in Italy.
Risponde altresì alla domanda di quell’82% di italiani che cercano sugli scaffali prodotti nazionali per sostenere l’economia e l’occupazione del paese.
Questa iniziativa di filiera va dunque nella giusta direzione e rappresenta un modello da seguire anche per altri settori.