Il pranzo di Sardara, una questione aperta. Uno scandalo, purtroppo non isolato, messo in scena da politici e personaggi “importanti”. La classe politica isolana è esplosa, ha gridato allo scandalo. Corretto? Ma certamente si. Violarenle norme vigenti in barba a tutto e tutti, non è l’esempio che i cittadini si attendono e meritano. In questo momento si continua a far un gran parlare di questo brutto episodio, con una parte politica, che giustamente, vuole fare luce su ciò che è accaduto. I cittadini in generale però, dopo un primo “storcere il naso”, sono tornati a pensare ai loro problemi quotidiani.
Pranzo di Sardara, non sia escamotage
La politica in questo momento si è avvitata su se stessa. Continua a bloccare i lavori in attesa di una spiegazione, di provvedimenti. Nel mentre, i cittadini continuano a soffrire e subire il peso delle conseguenze recate dalla pandemia. Attendono i famosi ristori, la cassa integrazione e gli altri sussidi previsti. Ed i lavoratori che hanno perso la propria occupazione che fine faranno? A loro chi penserà? I colpevoli del pranzo di Sardara, una volta smascherati e puniti, avranno risolto i problemi del popolo sardo? La risposta è sicuramente No! La gente è stufa, vuole e pretende risposte.
I problemi sono altri!
La questione Sardara pare il classico mezzo di distrazione di massa. Quello in grado di portare l’attenzione altrove. Lontano da quelli che sono i reali problemi quotidiani della maggior parte dei cittadini. La politica dovrebbe spendere: tempo, energie e risorse negli argomenti centrali e decisivi, non nelle questioni futili. Queste danno l’impressione di essere solo problematiche “interne”, che poco hanno a che fare con i cittadini “comuni”. La gente ha necessità di arrivare a fine mese, di risposte immediate. I pranzi o le super leghe sono i classici strumenti di distrazione di massa, che non risolvono i problemi dei cittadini.