Parte la campagna MioDottore Solidale, visite gratuite ginecologiche fino al 15 novembre organizzate dalla piattaforma MioDottore
MioDottore Solidale per la Salute della Donna è la campagna posta in essere nel mese dedicato alla lotta al tumore al seno.
MioDottore è la piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione ondine di visite mediche ed è parte del gruppo DocPlanner.
L’obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione italiana su l’importanza della prevenzione in ambito ginecologico e facilitare l’accesso alle cure.
Per tale motivo fino al 15 novembre sarà possibile, attraverso il sito, accedere alla lista dei medici di tutta Italia che hanno sposato l’iniziativa.
MioDottore, ha deciso di sostenere il mese rosa offrendo dunque il suo contributo con l’hashtag #ioprevengo
La campagna MioDottore Solidale, toccherà l’intero territorio attraverso la creazione di una landing page che consentirà di prenotare una prima visita ginecologica in pochi clic.
Così come sarà possibile consultare la lista dei professionisti con le rispettive disponibilità.
“Prevenire e agire con tempismo è tutto. C’è ancora troppa poca sensibilità attorno a l’universo femminile per disinformazione, vergogna o semplice paura” le parole di Luca PuccioniCEO MioDottore.
“Dall’altro lato il nostro paese – prosegue Puccioni – è ricco di medici pronti a offrire la propria consulenza, anche gratuita per combattere queste remore”.
“Poter offrire il nostro supporto e mettere a fattor comune la nostra rete di professionisti e le loro competenze, è motivo di orgoglio per noi”.
“Abbiamo visto la campagna MioDottore Solidale – conclude Puccioni – raggiungere risultati importanti in Spagna e in Sud America”.
L’importanza della prevenzione nella lotta ai tumori è evidenziato anche dagli ultimi dati sui numeri del cancro in Italia 2018
Quest’anno nel nostro paese si sono riscontrati 373mila nuovi casi di tumore in più rispetto al 2017; il più frequento è quello al seno (52.800 nuovi casi).
Nonostante il 63% delle donne sopravvive a 5 anni dalla diagnosi, esistono ancora gravi casi di disomogeneità a l’accesso dei programmi di diagnosi precoce e terapie.