Papa Francesco: Donne vittime di abusi, non togliamo loro la voce

Papa Francesco ‘apre’ ai trattamenti di fine vita

Condividi su:

 

Non un’apertura sul trattamento di fine vita o sul biotestamento, quella espressa oggi da papa Francesco. Ma una scelta di buonsenso. Una decisione drastica e difficile. Il messaggio del pontefice al convegno sul fine vita organizzata dalla Pontificia Accademia mostra un passo in avanti  della Chiesa su questo punto di vista.

Fino ad ora, la posizione del papa e della Chiesa tutta mostrava un netto rifiuto all’interruzione delle cure o a permettere che fosse il paziente a decidere come morire. Togliendo quindi il compito a Dio. Oggi, invece, Francesco ha spiegato che e’ «moralmente lecito rinunciare all’applicazione di mezzi terapeutici. O sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico che verrà in seguito definito “proporzionalità delle cure”».

Papa Francesco: “Pensare al bene della persona”

«Oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona». Questo il senso delle discussione e il pensiero di Francesco sul fine vita, che arriva proprio quando il Parlamento torna a parlare della legge sul biotestamento.

Dopo l’apertura del segretario del Pd Matteo Renzi a Mdp, sul tavolo tornano anche due importanti leggi della legislatura Renzi prima e Gentiloni poi: lo ius soli e il biotestamento, appunto.

Torna possibile l’approvazione del testo sul biotestamento

Tempi stretti al Senato per l’approvazione della legge sul biotestamento. Il testo, con l’aiuto della sinistra a sinistra del Pd, potrebbe ottenere i numeri per essere approvato, ma il governo dovra’ fare i conti con i lavori che sono gia’ in calendario a Palazzo Madama, licenziarli velocemente e passare poi al nodo spinoso, ma condiviso da molti partiti.

Se l’esecutivo riuscisse nel suo progetto, la calendarizzazione potrebbe essere fissata per gennaio del prossimo anno, a poche settimane dal scioglimento di Camera e Senato da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato gia’ sta pensando a quale data fissare le elezioni. Possibile sembra essere il 18 marzo. Questa sarebbe la prima data disponibile per evitare di far finire anticipatamente la legislatura, costringendo il premier Gentiloni a dare le dimissioni.

Fonte: repubblica.it

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere informato iscriviti al nostro Canale Telegram o
seguici su Google News
.
Inoltre per supportarci puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui sotto, se vuoi
segnalare un refuso Contattaci qui .


Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24