A tre giorni dalle primarie del Partito Democratico, Andrea Orlando espone la sua opinione riguardo l’intenzione di un’eventuale alleanza con la destra, proposta da Matteo Renzi. Una scelta non condivisibile, spiega il ministro della Giustizia, perché porterebbe il M5s al 51% alle prossime elezioni.
Durante la conferenza stampa presso il suo quartier generale, il ministro Orlando spiega che è un bene la calendarizzazione delle legge elettorale per il 29 maggio, perché non è possibile andare a votare con quella attuale. Sebbene non sia chiara la linea da seguire per ottenere una legge in regola con la Costituzione, pare probabile che vi sia la collaborazione di tutti i partiti per approvare un testo condivisibile, proprio perché è nell’interesse di tutti.
Orlando: l’alleanza con la destra è il modo migliore per un M5s al 51%
Il Guardasigilli non comprende proprio il fatto di andare da soli alle urne, dove una parte di italiani voterà Forza Italia e gli altri partiti di destra, mentre un’altra parte voterà il Partito Democratico. Il giorno dopo, con i risultati alla mano, annunciare un’alleanza con i partiti di destra non farà altro che portare gli elettori a votare per il partito di Grillo, che potrebbe anche raggiungere il 51%.
Il dubbio è se l’obiettivo comune del Pd e quello di voler ricompattare il centro sinistra, andando così alle elezioni del prossimo anno con una coalizione forte e un programma stabilito. «Sento che questo sia il sentimento prevalente» chiarisce Orlando, collegandosi alle dichiarazioni dell’ex segretario Renzi, che durante il confronto di ieri sera, non ha aperto a un’alleanza con i fuoriusciti, ovvero Mdp e in caso Sinistra Italiana, bollandoli come dei traditori. E speranza risponde alle dichiarazioni dell’ex premier, precisando che il traditore è chi tradisce i propri valori cercando l’appoggio della destra, allontanando anche l’ipotesi delle larghe intese.
Immagine presa da Passaggifestival.it.