ROMA – Oltre 50 i comitati per il No al referendum costituzionale del prossimo 29 marzo in cui si deciderà sul taglio dei parlamentari. Ne ha dato notizia il senatore Nazario Pagano (Forza Italia), tra i promotori del referendum. E lo ha fatto al termine della riunione che si è tenuta ieri mattina a Roma.
“È stata una prima riunione operativa – dice Pagano – al termine della quale è uscita rafforzata la determinazione dei promotori e dei comitati per il No ad impegnarsi a combattere fino all’ultimo questa sfida, anche grazie alla raccolta dei primi segnali di una maggiore consapevolezza dei cittadini sugli effetti che avrebbe la riforma costituzionale voluta dai grillini”.
Oltre 50 i comitati per il No al referendum costituzionale
È proprio così. E poi il senatore Pagano aggiunge:
“Sappiamo che abbiamo poco tempo a disposizione per far capire agli elettori tutta la gravità della soppressione di un terzo dei deputati. Con punte che arrivano al 57% in meno dei rappresentanti parlamentari su base regionale, come nei casi della Sicilia e del Lazio, o il 43% in meno dei deputati in Abruzzo. Una limitazione di democrazia per noi intollerabile e ingiustificata. Per questo siamo ancor più determinati a far comprendere l’importanza di votare No al referendum in difesa del pluralismo politico e territoriale”.
Il senatore Pagano ha infine concluso dichiarando quanto segue:
“Sono già oltre 50 i comitati per il No che si sono costituiti su tutto il territorio nazionale. Sono pronti a raccogliere una sfida tra demagogia e Politica, fondamentale per la difesa del pluralismo democratico”.
Il referendum sarà molto importante
Su questo, il senatore forzista non ha dubbi:
“Tra l’altro, nella nuova distribuzione dei seggi, tali modifiche andrebbero a riformare, in maniera che evidentemente non sono l’unico a ritenere disequilibrata, la rappresentanza territoriale, con alcune Regioni fortemente penalizzate rispetto ad altre – ha dichiarato nelle scorse settimane – Per questo e altri importanti aspetti della riforma Costituzionale ipotizzata, ritengo sia indispensabile chiedere ai cittadini elettori di esprimersi”.
Tra i contrari figura la senatrice di +Europa Emma Bonino, come si legge in questa intervista rilasciata a Linkiesta.