In attesa della prima seduta del nuovo Parlamento continuano gli incontri per il nuovo governo. I nodi più complicati per ora riguardano l’Interno, con il nome di Matteo Salvini che andrebbe ad un altro dicastero. Difficile quindi un suo ritorno al Viminale, dove potrebbe arrivare una figura tra Giulia Bongiorno e Matteo Piantedosi. Quest’ultimo nome sembra mettere d’accordo tutti i partiti del centrodestra.
Mattarella e il novo governo
Matteo Salvini sa non di poter forzare la mano. E sembra aver messo l’anima in pace per gli Interni. L’ostacolo difficile da superare è quello del processo Open Arms, che lederebbe all’immagine del politico leghista, e potrebbe avere conseguenze peggiori in caso di condanne future. Per questo per il segretario del Carroccio la strada più vicina è quella del ministero delle Infrastrutture.
Tante le sfide che attenderanno il prossimo governo. L’autunno non sarà di certo facile, con l’aumento esponenziale delle bollette e il rischio chiusura per molte attività. E il Capo dello Stato ha più volte espresso nei mesi scorsi il desiderio di coesione in vista della crisi economica e sociale che sta colpendo gli italiani. E finora, pur restando in ombra nelle trattative di governo, avrebbe espresso la sua preferenza per un Viminale non guidato da un segretario di partito, in modo da evitare sovrapposizioni di ruoli.
Il nodo del Viminale
Finora quindi per il ministero più caldo, quell’interno, appare in pole position il nome di Piantedosi. Un tecnico come lui potrebbe essere la strada migliore per uscire dalla tensioni interne alla maggioranza. In passato ha svolto l’incarico di capo di gabinetto con Salvini, ed è comunque una figura stimata sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Conosce bene il funzionamento del Viminale e ha già gestito situazioni delicate, come i negoziati per l’approdo dei migranti in Italia durante il primo governo Conte.
Mancano per ora poche settimane alla compilazione della lista dei ministri. Le divergenze sui nomi del nuovo governo sembrano attenuate ma, come sottolinea il Corriere della Sera, non si esclude per un ripensamento della Lega proprio su questo ministero. Per Salvini infatti rappresenterebbe una priorità. In questo caso però il nome andrebbe sulla leghista Giulia Bongiorno, avvocato, parlamentare e ministro.