Noalter - Creatura Analogica copertina

Noalter, “Creatura Analogica” è il titolo del nuovo ep

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Noalter, “Creatura Analogica” è il titolo del nuovo ep, un lavoro a cavallo fra il Punk fine anni settanta / inizio anni ottanta e la New Wave.

Il gruppo è nato dall’incontro di Nicholas Balteo e Alice Pondrelli che volevano unire stili diversi quali la canzone d’autore e il Punk Rock.

Guardando sempre un po’ all’Irlanda, patria di molti dei migliori gruppi degli ultimi decenni (The Dubliners, Ash, Thin Lizzy, Clannad, Therapy, U2 e molti altri).

Alle loro spalle hanno già tre full lenght e un decennio di sperimentazione sonora.

E tanti chilometri macinati in centinaia di concerti in tutta Italia.

Oggi tornano sul mercato discografico con un nuovo Ep, “Creatura Analogica”.

Noalter, “Creatura Analogica” – la recensione

Il disco si apre con l’energica “I Santi Tossiscono”, in cui il gruppo sembra ispirarsi ad uno dei nostri più grandi cantautori viventi: Garbo.

Odio” è un brano che ha molto di CCCP, quanto meno a livello musicali.

Le chitarre infatti hanno molto in comune con lo stile di Massimo Zamboni.

Manca forse la voce di Giovanni Lindo Ferretti, ma forse è meglio così.

Uno sguardo attento andrebbe rivolto ai testi altrettanto incisivi: “sono un bastardo, un misantropo, egocentrico seriale, non sopporto chi precisa, chi non vuole giudicare…”.

La stanza di Junko” è invece più orientata (almeno nella fase iniziale) al Post Punk dei Diaframma di Siberia.

Con un’iniezione massiccia di distorsioni ovviamente…

Con “Questione di stile” si va verso atmosfere più soft ma la svolta è davvero piacevole all’ascolto.

Anzi, a pensarci bene, è probabilmente la punta di diamante dell’Ep.

Erano almeno vent’anni che in Italia non si sentiva un brano così e mai titolo fu pertanto più adeguato…

Sei Corde” chiude “Creatura Analogica” in maniera più cantautoriale rispetto a quanto ascoltato precedentemente.

La classe e la raffinatezza del migliore Alberto Camerini sembra essere tornata a nuova vita con i Noalter che di certo hanno un futuro roseo davanti.

Dischi come “Creatura Analogica” non possono e non devono passare inosservati.

Gran parte di coloro che possono definirsi “mainstream” dovrebbero anzi ispirarsi ad esso.

Creatura Analogica” è la summa perfetta di quanto di meglio emerso negli ultimi trenta / quarant’anni.

Con una buona dose di “italianità” che non guasta mai!

Un disco insomma da non farsi sfuggire assolutamente.


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Autore dell'articolo: Marco Vittoria