Alexei Navalny, leader dell’opposizione in Russia, è formalmente incandidabile. Lo ha deciso la Commissione Elettorale Centrale. La decisione è stata motivata con la condanna a cinque anni per appropriazione indebita. Navalny, però, ha sempre considerato quella condanna, una sorta di “azione politica” volta a farlo fuori.
Navalny vuole boicottare le elezioni
La sentenza contro Navalny era attesa. Nessuna sorpresa, dunque. Il blogger non potrà candidarsi alle elezioni del 2018. Inutile dire che alle stesse elezioni, Vladimir Putin è candidato per la quarta volta di fila e che i sondaggi lo vedono già vincitore. Tutti i 12 componenti della Commissione hanno votato contro la candidatura di Navalny, motivando il rigetto con la controversa condanna a 5 anni per appropriazione indebita da lui subita.
Il leader dell’opposizione ha esortato tutti i suoi sostenitori a non partecipare al voto. Difficile che ciò accada, anche se la situazione politica in Russia è una bomba pronta a esplodere. Il blogger russo rappresenta la voce scontenta dei giovani, stanche delle “follie dello Zar” Vladimir. Già nei mesi scorsi, Navaltny era stato arrestato sulla porta di casa dalla polizia, con l’accusa di “aver ripetutamente violato la legge sull’organizzazione di pubblici raduni”.
Il regno di Putin
Vladimir Putin è ormai al poter da quasi 18 anni. Formalmente, quello del 2018, sarà il suo quarto mandato. Va però considerato il periodo tra il 2008 e il 2012 quando Presidente era il suo Delfino, Medvedev che lo nominò Primo Ministro. Ovviamente, anche in quel lasso di tempo, a comandare era Vladimir. In questi anni, tutti gli oppositori sono stati messi fuori gioco, in un modo o in un altro. Navalny è solo l’ultimo della lista. La sua non incandidabilità è stato il modo “legale” per renderlo innocuo. In precedenza, il blogger era stato anche arrestato, ma, la sua incarcerazione aveva portato a molte proteste da parte dei suoi sostenitori, con disordini in tutto il Paese. Da qui, è nata la decisione di renderlo innocuo in modo “legale”.