Montecitorio plastic free. Nel rispetto dell’ambiente e delle nuove disposizioni, anche la Camera dei Deputati si adegua
Anche Montecitorio plastic free dunque con l’entrata in vigore della decisione che elimina l’uso dei contenitori di plastica monouso.
Presso i ristoranti, i bar e la buvette di Montecitorio infatti si potrà consumare acqua solo in bottiglie di vetro o proveniente dalla rete idrica pubblica.
La decisione, adottata dal Collegio dei Questori, predeve dunque di non usare contenitori di plastica per l’acqua da tutte le aree di ristoro dei palazzi della Camera.
Obiettivo di Montecitorio è anche quello di incentivare l’uso dell’acqua pubblica
E per far questo infatti stato rinnovato e reso più funzionale l’impianto di spillatura che eroga acqua presso il self service.
Un sistema analogo è presente anche al quinto piano di Palazzo del Seminario entro fine mese altri ne verranno installati.
Il tutto in sostituzione degli attuali erogatori, che dispensano acqua contenuta in recipienti in plastica.
Una decisione importante che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa commenta così:
Un’ottima notizia. Ringrazio il presidente della Camera Roberto Fico per la sensibilità dimostrata nell’aver subito accolto il mio appello.
on posso chiedere ai cittadini di diventare plastic free se le istituzioni non danno per prime il buon esempio.
Noi l’abbiamo dato in ottobre, quando il ministero dell’Ambiente si è liberato della plastica monouso.
In tanti tra ministeri, Regioni, Comuni, imprenditori, associazioni, scuole, stabilimenti balneari, ci hanno seguito.
Un ‘virus’ che spero continui a diffondersi.
Difendere l’ambiente e renderlo senza plastica è una necessità sentita soprattutto nei confronti nei nostri mari
E per far questo infatti l’Unione europea ha approvato una direttiva che mette al bando l’uso della plastica monouso a partire dal 2021.
Questo vuol dire che entro quell’anno sulle tavole non ci saranno più bicchieri, forchette, piatti e cannucce.
Si prevede inoltre che il 90% delle bottiglie di plastica dovrà essere raccolto dagli Stati membri, attraverso la differenziata, entro il 2019.