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‘Moderno sarà Lei’, il nuovo libro di Gianluigi Paragone

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MILANO – L’ex senatore del M5S Gianluigi Paragone, oggi leader di ItalExit, ha da poco pubblicato ‘Moderno sarà Lei‘ (Signs Books, 2023), un libro tutto da leggere. In copertina campeggia l’autore con un pallone “Super Santos” (oggetto del desiderio dei bambini fino a quasi mezzo secolo fa) tra una mano e la testa, incorniciato nello schermo di un tv-color degli anni Settanta su una superficie a scacchi colorati che ricorda il pavimento delle discoteche ai tempi di “La febbre del sabato sera” o il cubo di Rubik, popolare rompicapo in voga all’epoca.

Quasi 400 pagine che si aprono con la prefazione di Mario Giordano, il saggio di Paragone mette sul piatto tutta l’attualità, dalla politica internazionale alla critica di costume. Il libro è un avvincente pendolo che fa la spola tra scorci del passato ante rivoluzione digitale e globalizzazione, e mondo attuale percepito come una distopia che minaccia antichi e sedimentati valori di riferimento per mettere in dubbio conquiste della modernità, quella vera e da conservare, come la proprietà privata diffusa e le più elementari e acquisite libertà di movimento e di manifestazione del pensiero.

‘Moderno sarà Lei’, il nuovo libro di Gianluigi Paragone

In uno stile colloquiale e all’occasione non privo di humour, Paragone sciorina in 55 capitoli la sua visione della società, ieri e oggi. Ne esce fuori un libro per tutti i gusti, un ideale compagno dell’estate per un viaggio col pensiero alla volta di ricordi ormai sbiaditi. Nelle prime pagine c’è il manifesto del giornalista e leader politico: “…è un libro che odora di un tempo passato. E’ il libro di un conservatore anche un po’ nostalgico e sognatore. Ci ho messo tempo, letture, emozioni, aneddoti, storie personali. Canzoni, citazioni, pezzi di vita”.

Moderno sarà lei‘ è però molto più che un saggio sui meccanismi che governano il mondo e ci fanno un po’ paura. E’ soprattutto uno specchio nel quale il lettore potrà rivedersi tra oggetti e situazioni ormai desuete e consegnate alla Storia per fare spazio a una postmodernità che non odora più delle buone, familiari e genuine cose di una volta. Ma niente nostalgia fine a se stessa; soltanto un raffronto ragionato per capire se la via imboccata dal progresso è davvero giusta e non debba, invece, essere messa in discussione.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24