Marijuana e Obesità: i consumatori corrono meno rischi

Marijuana e Obesità: effetto sui consumatori

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Marijuana e Obesità: i consumatori hanno meno probabilità di sviluppare il sovrappeso

Delle proprietà della cannabis, comprese le lotte che la vogliono legalizzare a fini terapeutici, si è discusso a lungo. La sostanza, infatti, come testimoniano tante recenti scoperte ha davvero caratteristiche fuori dal comune che la rendono molto importante per la ricerca. Pochi giorni fa, ad annoverarsi nel database delle peculiarità della marijuana, una scoperta inerente all’obesità.

Secondo uno studio, sembra che l’assunzione – nonostante la conseguente “fame chimica” – apporti dei benefici al peso. Non a caso, come afferma l’indagine, i consumatori di cannabis tendono a pesare meno e hanno meno probabilità di essere obesi.

Indagini recenti stimano che oltre 22 milioni di persone negli Stati Uniti dai 12 anni in su fanno regolarmente uso di cannabis e che sempre più adulti e anziani stanno prendendo questa abitudine.

La maggior parte degli adulti che consumano regolarmente marijuana lo fa per scopi puramente di piacere. Quasi il 90% dei consumatori adulti di cannabis degli Stati Uniti afferma di farne un uso per svagarsi e/o rilassarsi; mentre solo il restante 10% la usa per scopi medici.

Uno degli effetti fisiologici della marijuana è l’aumento dell’appetito, o quella che viene comunemente chiamata “la fame chimica”.

Benché possa sembrare intuitivo che un aumento dell’appetito possa provocare un aumento di peso, gli attuali studi epidemiologici esistenti suggeriscono che i consumatori di marijuana hanno meno probabilità di essere affetti da obesità.

Per questo motivo, un team di ricercatori della Michigan State University (MSU), a East Lansing, ha deciso di indagare ulteriormente sull’argomento, analizzando se le persone che consumano regolarmente marijuana hanno maggiori probabilità di aumentare di peso.

Omayma Alshaarawy, Ph.D., assistente professoressa di medicina familiare alla MSU, ha guidato la nuova ricerca, che appare nell’International Journal of Epidemiology.

Marijuana e Obesità: studiare l’uso di sostanze psicotrope in relazione al peso

Alshaarawy e colleghi hanno esaminato i dati di uno studio prospettico chiamato National Epidemiologic Survey on Alcohol and Related Conditions (NESARC).

Il NESARC includeva 33.000 partecipanti statunitensi dai 18 anni in su che hanno completato interviste computerizzate sul loro uso di cannabis e sul loro indice di massa corporea (BMI) tra il 2001 e il 2005.

I ricercatori hanno applicato la modellazione lineare generale per studiare la relazione tra BMI e uso di marijuana.

Alla fine del periodo di studio NESARC, il 77% dei partecipanti, non aveva mai fumato cannabis. Il 18% aveva smesso, il 3% aveva appena iniziato; e il 2% erano “consumatori persistenti”.

I consumatori della cannabis hanno un BMI più basso

In generale, lo studio in corso ha riscontrato che i consumatori di marijuana avevano meno probabilità di essere in sovrappeso o di avere l’obesità.

“Nel corso di un periodo di tre anni, tutti i partecipanti hanno mostrato un aumento di peso; ma è interessante notare che quelli che hanno usato marijuana hanno avuto un minore aumento. Sempre rispetto a quelli che non hanno mai usato”. Riferisce l’autore principale dello studio.

Alshaarawy riconosce che i risultati dello studio possono sembrare controintuitivi, dato che la marijuana aumenta l’appetito.

“Il nostro studio si basa su prove crescenti che questo effetto opposto si verifica”, spiega.

Un BMI più basso si riscontra sia tra i nuovi consumatori che tra quelli abituali.

Abbiamo scoperto che le persone, anche quelle che avevano appena iniziato, avevano maggiori probabilità di avere un peso normale, più sano, e di mantenerlo. […] Solo il 15% degli utenti costanti erano considerati obesi, rispetto al 20% dei non utenti”.

Omayma Alshaarawy, Ph.D.

La ricercatrice aggiunge:

Anche se la differenza di BMI tra i consumatori e non di marijuana non risulta particolarmente elevata, è importante che l’équipe abbia trovato quest’evoluzione nell’intero campione”.

La differenza di 2 libbre di peso medio può sembrare scarsa; eppure l’abbiamo riscontrata su più di 30.000 persone con comportamenti diversi. In questo modo abbiamo ottenuto tale risultato“. Conclude Alshaarawy.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24