Meniscopatia e le lesioni al menisco
I menischi si presentano come due cunei a forma di C all’interno dell’articolazione del ginocchio, si trovano tra femore e tibia e sono composti da un tessuto fibrocartilagineo (perlopiù collagene) molto resistente. I menischi permettono di scaricare il peso che grava sul ginocchio e garantiscono una maggiore stabilità all’articolazione.
Lesione al menisco sintomi e fattori di rischio
Le lesioni meniscali sono degli eventi frequentemente osservati nella popolazione. Bisogna distinguerne due tipologie, ovvero quelle legate a traumi e quelle legate ad una degenerazione del tessuto che costituisce i menischi.
Le lesioni conseguenti ad un trauma sono prevalenti tra i più giovani, in quanto questi ultimi rappresentano una fetta di popolazione molto attiva e impegnata maggiormente in ambito sportivo. Le lesioni legate ad una degenerazione del menisco tendono a colpire la popolazione più anziana.
Sono diversi i fattori di rischio che determinano un aumento della probabilità di osservare una lesione meniscale e si distinguono in fattori modificabili e non modificabili.
I fattori di rischio non modificabili per le lesioni meniscali includono il sesso, con un’incidenza che risulta maggiore nel sesso maschile rispetto a quello femminile. Altri fattori di rischio non modificabili sono perlopiù le alterazioni che un individuo può presentare a livello osseo o a livello legamentoso e che possono predisporlo ad una lesione meniscale.
Tra i fattori di rischio modificabili ritroviamo un indice di massa corporea elevato, il sollevamento e il trasporto di carichi in maniera adeguata, particolari movimenti durante un’attività sportiva, a volte anche piegarsi o salire le scale in presenza di determinate condizioni.
Agire su ciò che si può modificare ovviamente può aiutare a prevenire un danno ai menischi. Dunque è opportuno adottare uno stile di vita sano che preveda una dieta equilibrata e un’attività sportiva regolare e svolta in totale sicurezza.
La lesione del menisco si presenta con dolore acuto e rigonfiamento dell’articolazione. Venendo meno l’integrità della struttura meniscale viene meno anche la stabilità del ginocchio, dunque è fondamentale una diagnosi tempestiva e un adeguato trattamento.
Menisco rotto, trattamento delle lesioni meniscali
Il trattamento e la gestione delle lesioni meniscali sono dettati da molteplici fattori che comprendono l’età, la complessità della lesione, la qualità dei tessuti, la gravità dei sintomi, l’eziologia (lesione traumatica o atraumatica) e il rischio chirurgico per il soggetto. Inizialmente in presenza di dolore acuto e gonfiore al menisco con il sospetto di una lesione, bisogna seguire il protocollo R.I.C.E. ( acronimo che sta per Rest – Riposo, Ice – Ghiaccio, Compression – Compressione, Elevation – Elevazione) ed utilizzare farmaci antinfiammatori. Per le lesioni degenerative e le lesioni meniscali traumatiche, una gestione conservativa aggiuntiva prevede l’uso di una ginocchiera, la modifica dell’attività, la terapia fisica e degli esercizi di rafforzamento del quadricipite.
Nel caso in cui i sintomi persistano e interferiscano con il normale svolgimento delle attività quotidiane del soggetto peggiorando la qualità della vita, allora dovrebbe essere preso in considerazione l’intervento chirurgico. L’approccio chirurgico per la gestione della lesione meniscale può prevedere una meniscectomia, una riparazione meniscale e una ricostruzione meniscale.
Meniscectomia quali sono tempi di recupero dell’operazione al menisco?
Una meniscectomia (o resezione meniscale) può essere completa o parziale e può essere eseguita tramite un approccio aperto o artroscopico. Oggi la meniscectomia totale non viene quasi mai eseguita, soprattutto per via della comparsa di osteoartrite a esordio precoce. La meniscectomia parziale artroscopica viene più spesso eseguita perché si tratta di un intervento minimamente invasivo, associato a tempi di recupero più brevi e ad una minore morbilità. Nonostante questi vantaggi rispetto alla meniscectomia totale, l’osteoartrite si presenta comunque a lungo termine. Dunque secondo le linee guida attuali, la meniscectomia parziale artroscopica non è più la terapia di prima linea e dovrebbe essere intrapresa solo in pazienti con lesioni meniscali non riparabili e che presentano sintomi meccanici persistenti oltre i 3 mesi.
La riparazione meniscale, come la meniscectomia, può essere eseguita tramite un approccio chirurgico aperto o artroscopico. La riparazione artroscopica predomina sulla riparazione con approccio chirurgico aperto in quanto è caratterizzata da minori rischi.
L’intervento di ricostruzione del menisco è invece quello meno eseguito. Lo scopo di questa procedura è quello di ristabilire la funzionalità delle articolazioni del ginocchio e mitigare i processi degenerativi.
Infine, la riabilitazione postoperatoria è fondamentale per un graduale ritorno alla normalità.
Fonte: PubMed – “Meniscus Tear: Pathology, Incidence, and Management”