La scienza progredisce: novità sul tumore ovarico. Rivelati risvolti su geni e DNA
La scienza progredisce: novità sul tumore ovarico rivelate a seguito di una ricerca pubblicata sul “International Journal of Cancer”. Infatti che sia primitivo o metastatico, sarebbe causato da un gruppo di geni che si trovano all’interno di due regioni cromosomiche. Si tratta precisamente di un arricchimento anomalo di DNA.
In altre parole le amplificazioni cromosomiche porterebbero ad uno sbilanciamento di alcuni geni che si trovano in quelle regioni cromosomiche. I ricercatori che hanno fatto questa ricerca sensazionale fanno parte dell’Unità Genomica Traslazionale diretta da Sergio Marchini.
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Tumore ovarico: la ricerca scientifica non si ferma
I geni che potrebbero contribuire allo sviluppo del tumore sono ben sedici. Tuttavia l’importanza di questi nuovi studi sta nel fatto che sarà possibile cercare terapie più specifiche e mirate per curare il tumore ovarico. Questa ricerca è stata possibile grazie ad una serie di ricercatori italiani, ma anche grazie agli importantissimi campioni biologici conservati nella bio-banca Pandora.
La scienza e la collaborazione di professionisti
Ma ancora più importante è la collaborazione tra professionisti. Infatti la bio-banca Pandora è nata grazie alla Fondazione Nerina e Mario Mattioli Onlus. Insieme ad una serie di specialisti dell’Ospedale San Gerardo di Monza e dell’Ospedale Manzoni di Lecco.
Infine, la Fondazione Alessandra Bono Onlus ha fatto sì che questa ricerca fosse possibile dando alcuni finanziamenti.
In ogni caso sono tutti molto entusiasti; tanto che Sergio Marchini ha affermato che le tecnologie NGS e altri algoritmi di analisi, hanno permesso di analizzare tutto questo. Direttamente sulle biopsie dei pazienti. Perciò appare chiara l’importanza dei nuovi e sofisticati strumenti nello sviluppo della ricerca scientifica.
Difatti il Dipartimento di Oncologia dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ha degli strumenti di calcolo davvero efficaci.