La Nasa invierà calamari e tardigradi nello spazio. Lo spirito di adattamento di questi esseri, ci aiuterà a studiare nuovi sistemi di sopravvivenza nello spazio.
La Nasa vuole fare un esperimento
Uno dei problemi riscontrati dagli astronauti nello spazio, é la resistenza a periodi lunghi. I tardigradi ed i calamari fluorescenti, sono oggetto dell’esperimento della Nasa, poiché presentano condizioni uniche di adattamento e resistenza.
Saranno spediti nello spazio: 128 calamari che si illuminano al buio e più di 5 mila tardigradi, cioè esseri invertebrati delle dimensioni di 0,1 millimetro, la cui caratteristica è quella di sopravvivere in condizioni estreme.
“I tardigradi sono animali estremamente resistenti”, afferma Thomas Boothby, studioso di tardigradi e curatore principale dell’esperimento. “Gli scienziati stanno ancora cercando di capire come fanno a sopravvivere in condizioni così estreme”.
La Nasa invierà calamari e tardigradi nello spazio, obiettivi del test
I tardigradi sono capaci di sopravvivere a radiazioni che ucciderebbero qualsiasi essere vivente ed a pressioni sei volte più forti, di quelle che si trovano nelle parti più profonde dell’oceano. Riescono a sopravvivere anche nel vuoto totale dello spazio. Inoltre possono sopravvivere fino a 30 anni senza cibo o acqua e possono resistere a temperature estreme. “Una delle cose che ci teniamo davvero a fare, è capire come i tardigradi sopravvivono e si riproducono in questi ambienti e se possiamo imparare qualcosa sui trucchi che usano per adattarsi e proteggere gli astronauti”, ha affermato il ricercatore Thomas Boothby.
Gli esperimenti con i calamari potranno far scoprire agli scienziati, la motivazione per cui lo spazio altera la relazione simbiotica tra il calamaro e il batterio Vibrio fischeri. Uno speciale organo produce luce all’interno dei loro corpi dove i batteri bioluminescenti Vi danno al calamaro il loro caratteristico bagliore.
I risultati del test saranno fondamentali per comprendere i fattori di stress che colpiscono gli esseri umani nello spazio.
Fonte immagine: kodami.it