ROMA – La destra manifesta a Roma per la festa della Repubblica. Questa mattina i leader di Lega, Matteo Salvini, e Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, insieme ad Antonio Tajani di Forza Italia si sono ritrovati in piazza del Popolo per sfilare contro il governo. Raduni dei simpatizzanti del fronte conservatore si sono tenuti anche in altre città d’Italia.
“A Roma e in 100 piazze da Nord a Sud, senza bandiere di partito ma con il Tricolore – ha scritto Salvini – portando la voce di tanti italiani dimenticati, dei piccoli imprenditori e delle partite Iva che non ce la fanno, delle libere professioni, dei lavoratori che ancora non hanno ricevuto né cassa integrazione, né aiuti”.
La destra manifesta a Roma per la festa della Repubblica
Le richieste, secondo quanto affermato dal segretario del Carroccio, sono chiare: “Burocrazia zero, Flat Tax al 15% per famiglie e imprese, no a sbarchi e sanatorie di clandestini, riapertura di scuole e università, aiuti veri per turismo e agricoltura, cassa integrazione garantita per tutto il 2020″. E non finisce qui, perché sabato 4 luglio è prevista un’altra mobilitazione al Circo Massimo di Roma.
Salvini, poi, ha aggiunto quanto segue:
“Un 2 giugno di ascolto, memoria e passaggio. Domani cadranno finalmente i muri tra le Regioni, ma l’Italia per ripartire ha bisogno di provvedimenti coraggiosi, di soldi veri subito, di burocrazia zero, di taglio delle tasse, di pace fiscale, restituendo fiducia a quel mondo produttivo che da sinistra guardano spesso con antipatia, ma che rappresenta la spina dorsale dell’economia nazionale. Facciamo nostro l’appello all’unità e alla collaborazione del presidente Mattarella. A parole ci ascoltano da mesi, nei fatti non hanno accolto nemmeno una delle nostre proposte, nonostante il centrodestra governi nella maggioranza delle regioni e rappresenti la maggioranza degli italiani”.
Questo, invece, quanto affermato dalla Meloni:
“C’è un’Italia che non si arrende. Che crede in un futuro di libertà, di orgoglio, di speranza e di lavoro per questa Nazione. Abbiamo cittadini che fino a ieri vivevano del loro lavoro, a cui sono state chiuse le imprese per decreto e ai quali il giorno dopo è stato detto “arrangiati”. E ancora aspettano la cassa integrazione, il bonus autonomi e una liquidità che non si è mai vista. Noi vogliamo dar loro voce”.