La cultura va online, e gli eventi live? La nuova normalità genera anche nuove abitudini che danno spazio al digitale piuttosto che al “reale”
Un processo dunque di mutamento iniziato dal lockdown quando tutto è passato sul web, mutamento che continua e oggi anche la cultura va online.
Questo è infatti in risultato di un’indagine di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, in collaborazione con Swg; dati che dunque parlano di un dei consumi e dei servizi culturali digitali: il 34% degli intervistati ha utilizzato in misura maggiore le piattaforme in streaming a pagamento.
Così come un lettore su sei ha abbandonato la versione cartacea di quotidiani, riviste e fumetti in favore di quella digitale.
Insomma, la digitalizzazione investe anche il mondo della cultura con gli appuntamenti che sembrano non decollare
In pochi (solo il 4%) infatti hanno approfittato della possibilità di visite virtuali a musei e siti archeologici; la maggior parte cioè (ben il 79%) non ha usufruito di questa opportunità sia perché non ne era a conoscenza (28%) che per libera scelta (51%).
In particolare, le limitazioni imposte alle attività dal vivo hanno alimentato il bisogno di riprendere le proprie abitudini, ma non per tutti gli appassionati.
Anche tra questi prevale una generale cautela sia per l’evoluzione della situazione sanitaria che per la riorganizzazione dei servizi.
Si evidenzia inoltre una forte crescita dei consumi televisivi (+47% durante il lockdown), della lettura di libri (+14%) e dell’ascolto di musica (+7%); mentre è diminuita la lettura di fumetti (-27%) e riviste (-10%).
Nel dettaglio dei consumi televisivi, oltre ai canali tv tradizionali, si segnala un significativo aumento dell’utilizzo di piattaforme web in abbonamento (per il 34%) e dei canali a pagamento (per il 20%).
La digitalizzazione della cultura è stata particolarmente forte per i quotidiani, riviste e fumetti; durante il lockdown infatti un lettore su sei ha dichiarato di avere abbandonato la versione cartacea in favore di quella digitale.
Regge, invece, la lettura tradizionale dei libri sebbene, anche in questo caso, l’8% dei lettori sia passato in questi mesi all’e-book.