(Adnkronos) – Il cuore e le ossa di cui prendersi cura, "perché alcune fragilità legate all'età che avanza non si trasformino in problemi più seri". Ma anche la psiche da proteggere, "arginando lo stress legato al prendersi cura in maniera esclusiva di un familiare malato o non autosufficiente". La salute la tutela della salute delle donne è "un universo variegato, unico e specifico" da tutelare, e in occasione dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna, il Centro di riferimento per la medicina di genere dell'Istituto superiore di sanità ha evidenziato 5 aree specifiche di cui tener conto, con altrettanti consigli dedicati, per il benessere al femminile. Si parte dalle malattie cardiovascolari. In Italia, nella popolazione adulta (18-69 anni), sono il 16,5% le donne che riferiscono di essere affette da ipertensione. Il 19% riporta invece di avere il colesterolo alto. Gli esperti del centro Iss ricordano che le malattie cardiovascolari, classicamente considerate un problema maschile, sono la principale causa di morte delle donne. I fattori di rischio evitabili sono in primo luogo due: fumo di sigaretta e inattività fisica. Ad oggi, molte evidenze scientifiche rilevano che il rischio di infarto risulta più elevato nelle donne fumatrici rispetto agli uomini, in particolare con l'arrivo della menopausa. Il maggior incremento del rischio si verifica nelle donne che hanno fumato tra i 18 e i 49 anni. Il rischio relativo di andare incontro ad infarto acuto del miocardio risulta di oltre 13 volte tra le fumatrici rispetto alle non fumatrici di pari età. Sul versante dell'attività fisica, invece, il Centro per la medicina di genere sottolinea che un esercizio costante aiuta a ridurre la pressione arteriosa, a garantire il mantenimento o il ripristino del peso forma, a migliorare la gestione della glicemia e ad aumentare le concentrazioni nel sangue di colesterolo Hdl ('buono'), riducendo quello Ldl ('cattivo'). Nonostante questi benefici per lo più noti, la sedentarietà rimane un'abitudine diffusa sulla quale intervenire. Il secondo aspetto da considerare è l'osteoporosi, che si stima che colpisca circa 5 milioni di persone, di cui l'80% sono donne in post menopausa. Tra i consigli mirati per contrastarla: un'alimentazione ricca di calcio e vitamina D; attività fisica regolare; controlli medici regolari; stile di vita sano, limitando il consumo di alcol e di caffeina, in quanto possono interferire con l'assorbimento del calcio, ed evitando il fumo perché la nicotina accelera la perdita ossea. Terza problematica da considerare: l'esposizione delle donne a minime quantità di sostanze chimiche differisce da quella degli uomini sia per fattori sociali relativi allo stile di vita, sia per differenze fisiologiche e ormonali che determinano effetti diversi sulla salute. Alcuni studi dell'Iss hanno dimostrato che le donne che vivono in aree urbane hanno livelli più elevati di plasticizzanti rispetto a coloro che vivono in aree rurali. Si tratta di un fattore di rischio per l'infertilità nelle donne, ma non negli uomini. Per limitare l'esposizione occorre migliorare lo stile di vita, con più attenzione all'utilizzo di plastica monouso, alla composizione dei cosmetici, alla dieta variata, limitando i cibi grassi dove alcune sostanze tossiche tendono ad accumularsi. Di questi accorgimenti occorre tenere conto in particolare durante la gravidanza, per limitare l'esposizione del feto agli effetti nocivi. L'attività fisica facilita l'eliminazione delle sostanze tossiche. Quarta area d'interesse l'assistenza. Le donne caregiver in Italia sono circa l'80% del totale. Molte donne caregiver sono costrette a lavorare part time, a rifiutare opportunità di crescita professionale se non addirittura ad abbandonare il lavoro per dedicarsi esclusivamente alla cura di un familiare. Per quanto riguarda la salute mentale e fisica, le donne che si prendono cura di un familiare riferiscono livelli maggiori di stress rispetto agli uomini, sintomi più gravi di depressione e un numero maggiore di disturbi di salute fisica. Anche gli stili di vita sono coinvolti: le donne caregiver più frequentemente degli uomini hanno una alimentazione irregolare. Sostenere le donne caregiver significa investire nel benessere di tutta la comunità, garantendo loro supporto concreto e servizi adeguati. Infine il peso in eccesso, con il grasso che si distribuisce in maniera diversa nelle donne rispetto agli uomini. Il consiglio è una dieta equilibrata e attività fisica regolare. In Italia, nella popolazione adulta (18-69 anni), il sovrappeso e l'obesità sono più frequenti negli uomini (52%) rispetto alle donne (34,2%), anche se le donne tendono ad avere più grasso corporeo rispetto agli uomini a parità di indice di massa corporea, con una diversa distribuzione del tessuto adiposo. Le donne tendono a depositare grasso nella parte inferiore del corpo e gli uomini nella parte superiore. Gli esperti suggeriscono di seguire una dieta equilibrata, un'alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, riducendo i consumi di alimenti ad alta densità energetica e basso valore nutrizionale e di svolgere regolarmente attività fisica, secondo un piano adatto alle proprie esigenze individuali. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
