In Israele, alcuni volontari guariti dal Covid 19 fanno visita ai malati. Un messaggio di speranza arriva proprio in queste ore dallo stato ebraico. Il Corona Virus, la pandemia, che ha causato più di 3 milioni di morti in tutto il pianeta non è stato ancora abbattuto. Scienziati e Virologi di tutto il mondo sono da mesi a lavoro per combattere il ” Morbo” mortale ma la guerra non è ancora vinta. Eppure, fra tanta indifferenza e paura arriva un messaggio di pace dalla nazione giudea. Ed è davvero bello pensare, che ci possano essere persone dai sentimenti più elevati, dalla sensibilità spiccata, insomma dei veri e propri ” buon samaritani”. E’ quello che è avvenuto all’ospedale di Haddassah di Ein Karen nei pressi di Gerusalemme. Un gruppo di volontari guariti dal Covid 19 sono sempre pronti ad alleviare la solitudine di quei malati ancora in fase critica dell’infezione.
In Israele, volontari guariti fanno visita ai malati…….l’iniziativa
Nonostante manchino ancora valide prove che un ex malato di Covid 19 possa non contrarre nuovamente la malattia, o che sia del tutto immune, il più grande ospedale del paese ha cominciato a fare appelli a questi guariti a prendere in considerazione il rischio di diventare, se vogliono visitatori volontari. La brillante iniziativa ha avuto largo successo, tanto che il sito di Times of Israel ha riportato la testimonianza di uno di coloro i quali hanno risposto all’appello:” Gli occhi dei malati si accendono quando vedono una persona, che li va a trovare”- Ha raccontato Moshe Tauber, un giovane ebreo ortodosso di soli 22 anni, già guarito dal male. Il ragazzo si è infettato 3 mesi fa e ora va in reparto per alcune ore alla settimana. ” Le persone erano così contente “- Ha detto ancora – ” Visto che non vedono nessuno a parte lo staff medico per settimane intere”.
La scelta di Tauber in Israele
La scelta di Tauber non è casuale, come ebreo ortodosso si attiene al precetto ebraico: ( Kibur Olim) di visitare gli ammalati. ” I malati”- Ha spiegato Rely Alon , capo infermiera all’Haddassah al Times of Israel – ” Si sentono estremamente soli nei reparti Covid ed è di grande aiuto per i pazienti e anche per lo staff che i visitatori arrivino, stringano le mani dei degenti, parlino con loro e gli tengano compagnia”. Il programma è stato lanciato solo tre settimane fa, e ha sottolineato Alon: ” Crediamo di essere il primo posto al mondo dove questo avvenga. Stiamo via via facendo appelli alle persone perché partecipino all’iniziativa” – Ha infine concluso la donna. La trovata potrebbe essere imitata anche dalle altre nazioni? Lo speriamo.