Il Polo Nord senza ghiaccio prima dell’estate 2050. Un allarme che fa paura quello lanciato oggi, nella Giornata dedicata alla Terra
I risultati di un nuovo studio diretto da Dirk Notz dell’Università di Amburgo parlano chiaro: il Polo Nord senza ghiaccio prima del 2050 dopo aver analizzati i risultati di 40 diversi modelli climatici.
Lo studio si è avvalso della collaborazione di un team internazionale di ricercatori di 21 Istituti, compresi gli italiani della Fondazione Cmcc Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
“La maggior parte – spiega l’italiana Dorotea Iovino – prevede che l’Artico si ritroverà libero dai ghiacci a settembre prima del 2050, in tutti gli scenari presi in esame”.
Lo studio dunque, attraverso i modelli, ha analizzato il futuro del manto di ghiaccio marino artico; il tutto in uno scenario con elevate emissioni future di CO2 e scarse misure di protezione in favore del clima.
Come ha commentato Dirk Notz, si è rilevato cioè che:
Anche riducendo le emissioni globali rapidamente e in maniera sostanziale, e con ciò riuscendo a rimanere al di sotto dei 2 gradi di riscaldamento globale rispetto ai livelli pre-industriali, il ghiaccio marino nell’Artico potrebbe occasionalmente scomparire in estate anche prima del 2050.
E questa è una notizia che ci ha veramente sorpreso.
Ogni estate, spiegano i ricercatori, l’estensione del ghiaccio marino si riduce, per aumentare di nuovo in inverno.
Quanto frequentemente l’Artico perderà la sua copertura di ghiaccio marino in futuro, in pratica dipenderà dai livelli delle future emissioni di CO2.
Questo vuol dire che se le emissioni saranno ridotte in tempi brevi, anni liberi dai ghiacci si verificheranno solo occasionalmente.
Per elevati livelli di emissioni invece, il Mar Glaciale Artico si ritroverà libero dai ghiacci nella maggior parte degli anni.
Il Polo Nord senza ghiaccio in estate, un allarme che arriva con la Giornata della Terra 2020 in piena pandemia
Un appuntamento nato ufficialmente il 22 aprile del 1970 come una mobilitazione ecologista di studenti americani.
L’idea era cioè di dar seguito alla Giornata dei diritti ambientali (28 gennaio 1970); appuntamento organizzato, tra le altre cose, per ricordare il disastro dell’Union Oil Platform A.
Da quel 1970 tanto è passato ma poco è stato fatto al punto che il tema della Giornata 2020 è l’azione per il clima.
Articoli simili: Covid19 e inquinamento