Il pinturicchio Alessandro Del Piero e l’esordio in Serie A
Sono passati esattamente 25 anni quando il pinturicchio Alessandro Del Piero esordiva con la maglia della Juve. Il resto è storia. Era il 12 settembre 1993. Alessandro Del Piero subentra al veterano Ravanelli dando inizio ad una carriera calcistica con la maglia della vecchia signora piena di gioie, dolori, emozioni e tantissime vittorie.
La vita di Alessandro Del Piero
Il ragazzo prodigio che sognava con la gigantografia di Micheal Platini nella cameretta, oggi ha lasciato riempiendo le pareti dei tifosi di tutto il mondo. Ci sono bambini che non conoscono un calcio senza Alessandro Del Piero ed uomini che quando l’hanno visto smettere hanno preso coscienza che il tempo passa per tutti. La storia di un campione della porta accanto, che ha attraversato vent’anni di calcio, frantumando restando sempre umile ogni record della storia juventina.
Le vittorie del pinturicchio Alessandro Del Piero
Alessandro Del Piero fin da subito si era capito che era un predestinato. Uno che doveva diventare una bandiera, un simbolo, una leggenda con la casacca bianconera già quando Agnelli lo presentò alla sua società e famiglia. Il primo scudetto ed i primi trionfi in Europa e nel mondo, l’egemonia in Italia scandita dai tanti goal di Alex. Ma anche le tante finali perse, la risalita dopo il lungo stop dall’infortunio pesante al ginocchio. La rivincita nella finale di Berlino 2006 con la vittoria della coppa del mondo, là dove tutto è cominciato e dove voler proseguire in avanti fino all’infinito.
Il suo cavallo di battaglia
Sono tante le sue specialità calcistiche ma una su tutte sono le punizioni con il tiro sul secondo palo. Quando Alessandro Del Piero si sposta dal centro sinistra verso il limite dell’area, i portieri avversari sono già avvisati. Uno sguardo rapido alla porta, con il palo più lontano nel mirino, poi ecco il tiro di interno destro a giro ed il gioco è fatto. Alta o bassa che sia, la palla si infila automaticamente in fondo alla rete. Agli altri non resta che ammirare un gesto bello ed impossibile allo stesso tempo, che solo il capitano bianconero, professore in questa disciplina poteva concedere a ripetizione nei campi di tutto il mondo.
In bocca al lupo per il futuro Alex.
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