Esonero contributivo lavoratrici madri, il messaggio dell'Inps

I contratti a tempo indeterminato aumentano

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I contratti a tempo indeterminato aumentano. Lo rivela l’Inps

I contratti a tempo indeterminato aumentano nei primi sei mesi del 2019 con un importante incremento rispetto allo stesso periodo del 2018. Lo rivela uno studio messo in atto dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps.

Maggiori stabilizzazioni e un rallentamento delle assunzioni totali

Si riscontra, inoltre, un + 60% di stabilizzazioni e un rallentamento delle assunzioni totali. Diminuiscono i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione (-36,3%).

43mila assunzione a tempo indeterminato in più

In particolare, nei primi mesi del 2019 ci sono state 198mila assunzioni a termine in meno rispetto al primo semestre 2018. Contemporaneamente ci sono state 43mila assunzione a tempo indeterminato in più, oltre a un aumento di 140mila trasformazioni da determinato a stabile.

L’Inps segnala, infine, che nei primi sei mesi del 2019, risulta agevolato circa il 22% del totale dei nuovi rapporti a tempo indeterminato, di cui 52mila dovuti all’esonero strutturale giovani under 35 introdotto dal governo Gentiloni e prorogato dalla legge di stabilità 2018.

Le parole del vicepremier Luigi Di Maio

Soddisfatto il vicepremier Luigi Di Maio: “Mese dopo mese i dati sul mondo del lavoro mi rendono più orgoglioso di quanto stiamo facendo. Oggi l’Inps conferma ancora una volta il decollo dei contratti stabili e il saldo tra attivazioni e cessazioni è stato di +241 mila con un aumento del 126%. Stiamo dimostrando che il Jobs Act era una scelta politica ben precisa e che la stabilità del posto di lavoro è un valore fondamentale da tutelare – ha scritto Di Maio su Facebook –. Continueremo a migliorare nei prossimi mesi, quando i livelli occupazionali aumenteranno a ritmi più elevati grazie al Reddito di cittadinanza, al decreto Crescita e al pacchetto da 500 milioni per gli investimenti locali“.

Il saldo tra assunzioni e cessazioni risulta positivo

L’Osservatorio sulla precarietà confronta anche la variazioni delle posizioni di lavoro rispetto a 12 mesi fa. Il saldo tra assunzioni e cessazioni annualizzato risulta positivo e pari a +271mila. “Si conferma l’inversione di tendenza tra l’andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quello dei rapporti a tempo determinato”, scrive l’Inps.

In particolare, mentre il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da –48mila (giugno 2018) a +343mila(giugno 2019), quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +284mila a -195mila.

Il lavoro occasionale resta invece pressoché stabile nel confronto con 14 mesi.

Fonte Immagine: VisureItalia

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24