I 100 giorni del Governo Conte. Quadro generale.
A quasi 4 mesi dal giuramento del nuovo governo al Quirinale, il quadro politico italiano sembra destare ancora parecchie preoccupazioni.
La polemica riguarda soprattutto le promesse e gli impegni ancora in via di pianificazione, che il nuovo governo ha fatto in campagna elettorale nei suoi primi 100 giorni del Governo Conte.
Dalla legge Antimafia, alle Accise, all’Articolo 18 e così via, nessuno degli impegni presi è stato mantenuto secondo i tempi previsti.
Ai 100 giorni del Governo Conte, eccezione fatta dal DL approvato poche ore fa sulla Sicurezza, in cui Il vicepremier Matteo Salvini si è espresso con la frase “Niente asilo ai pericolosi”.
Quindi, ad eccezione della suddetta, impegni e provvedimento concreti sono ancora bloccati in via di modifica.
Molti parlano di inadempienze e promesse non mantenute. Altri che, con duro lavoro da fare e il lungo percorso ci vuole pazienza e cautela nell’esprimersi.
Intanto il malcontento sul governo Conte cresce. Si elencano in maniera sommaria le varie inosservanze come ad esempio quella del vicepremier Matteo Salvini del 1 marzo. In esso dichiara di voler eliminare le Accise, parlando di un bilancio riscontrato l’anno scorso. Questo ha fruttato circa 27 miliardi e altri 12 con l’IVA sulle accise; quindi una tassa sulla tassa, nella quale il vicepremier si esprime duramente dicendo che bisogna eliminarle.
In realtà ad oggi, non solo le accise non sono state toccate, in quanto si rischia l’aumento già programmato in precedenza che scatterà il primo gennaio del 2019.
La benzina potrebbe arrivare a toccare i € 2 al litro.
Intanto il Presidente della Repubblica Mattarella è occupato con la questione Consob.
Il gruppo di dirigenti capitanati da Giuseppe D’Agostino gli scrive una lettera. Sottolinea la gestione sulla tutela del risparmio, e la necessità di indipendenza.
In più l’esigenza di scegliersi il capo.
Le discussioni, sul Governo vertono principalmente su:
La famosa pensione di cittadinanza, che serviva ovviamente ad integrare le minime fino a €780 e, fino a €1170 per le coppie. Partita da una dichiarazione di luigi Di Maio il 2 febbraio del 2018 nella quale il vicepremier, ha detto di pensare di farla approvare prima della fine dell’estate.
Questo programma pensionistico, fissato in maniera molto ottimistica dal vicepremier in realtà a tutt’oggi è ancora in manovra.
Poi, che Lega e M5S non sono arrivati ad un accordo era cosa risaputa.
Al secondo posto, ma non meno importate la legge sulle Accise, di cui sopra.
A seguire la legge Antimafia, in cui il Vicepremier Salvini dichiara, il 10 luglio, che “la mafia è un cancro allargatosi in tutta Italia” e che, in poche parole, va estirpato alla radice.
Nonostante i 100 giorni del Governo Conte, la commissione antimafia ancora non parte.
La legge Fornero, centro di grande dibattito, messa in condizione di abolizione: “primo punti del programma”, sempre in fase lavorativa. Matteo Salvini dichiara il 14 febbraio del 2018 di volerla cambiare entro 5 anni, lavorando sulla quota 100, ovvero 62 anni di età per 38 di contributi. Oggi si è appresa la notizia che entro il 2019, Salvini vuole consentire a 300-400 mila persone la pensione, liberando altrettanti posti di lavoro.
L’ Art.18 “abolire il Jobs Act” del vecchio governo Renzi”. Così dichiara Luigi Di Maio il 2 dicembre del 2017. “Vogliamo ripristinare l’articolo 18 sopra i 15 dipendenti” aveva detto Di maio per il decreto dignità, ribadendo il Job Act una “vergogna e un’umiliazione per i Lavoratori”.
Il decreto dignità di Di Maio, va nella direzione opposta rispetto al Job Act.
Intanto la maggioranza si dichiara contro l’articolo 18.
Si aggiunge alla carrellata delle dichiarazioni, quella sulla “Bellezza dell’Italia” che doveva essere visitata gratis. (Salvini 28 febbraio 2018). Il ministro di Beni Culturali, Alberto Bonisoli, ha annunciato l’abolizione delle domeniche gratis ai musei.
Insomma ai 100 giorni del Governo Conte, dalla legge sulla trasparenza, nella quale bisognava far presente in maniera chiara e concisa chiunque finanziasse un partito politico, a quelle per l’anticorruzione, le dichiarazioni in campo elettorale dei “giorni di marzo”, nei quali si volevano dimezzare gli stipendi dei parlamentari togliere i vitalizi ridurre gli sprechi, a tutt’oggi, si dice, c’è poco riscontro.
La maggior parte delle dichiarazioni del governo, risultano tutte in fase di lavorazione.
Salvo le notizie recenti nessuna secondo i tempi previsti.
Luigi Di Maio inoltre, si trova a “combattere” con il reddito di cittadinanza per il quale, in campo elettorale si è battuto tanto, ma rischia anche l’incostituzionalità a causa di una frase provocatoria del vicepremier Matteo Salvini, che mercoledì scorso dice: “Questa formula di reddito di cittadinanza debba essere limitata ai soli cittadini italiani”, in contrasto con il diritto dell’UE previsto dalla carta. Si attendono nuovi sviluppi.