È ormai ufficiale: presto troveremo sugli scaffali dei supermercati italiani prodotti contenenti farina di insetti. Dopo l’intesa con la Conferenza delle Regioni, i ministri di Agricoltura e Sovranità Alimentare, di Imprese e Made in Italy e della Salute hanno presentato ieri quattro decreti interministeriali con regole, indicazioni e obblighi per la commercializzazione di prodotti per il consumo umano che contengono farine composte anche dai quattro insetti: larva di Alphitobius diaperinus, locusta migratoria, grillo domestico e verme della farina minore.
Secondo le previsioni, entro il 2030 l’aumento dei prodotti a base di insetti toccherà in Europa 260 mila tonnellate per oltre 390 milioni di consumatori. Inoltre, almeno un italiano su tre sarebbe propenso a consumare cibo con insetti tra i suoi ingredienti. A Milano, una panineria già offre con successo hamburger fatti con farina di grillo.
Critiche e plausi
Tuttavia, non tutti vedono di buon occhio questa nuova frontiera dell’alimentazione. Alcuni chef, come Filippo La Mantia e Pietro Leemann, si sono espressi contro l’utilizzo delle farine di insetti nella cucina italiana.
Inoltre, Federico Caner, coordinatore nazionale della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regioni, ha precisato che le farine di insetti non possono essere chiamate “farine” per evitare confusione con le farine vere, come quelle di frumento e mais. Infatti, i decreti parlano di “polveri”.
D’altra parte, Assipan Confcommercio ha accolto di buon grado i quattro decreti emanati dal governo per fornire maggiore trasparenza riguardo la vendita e il consumo di prodotti a base di farina d’insetti. Il Presidente Assipan Confcommercio, Antonio Tassone, ha dichiarato che siamo soddisfatti per la presa di posizione del Governo che ha fornito un supporto finalizzato a una corretta informazione a tutela del consumatore.
Etichette e scaffali
I quattro decreti riguardano l’indicazione della provenienza del prodotto realizzato con la farina d’insetti, i potenziali rischi per la salute umana connessi al loro consumo, la specifica del quantitativo seppur minimo di farina d’insetti presente nel cibo e la modalità di vendita, consistente nel dedicare appositi scaffali e spazi per la commercializzazione dei prodotti a base di farine d’insetti.
L’etichetta, con caratteri visibili e leggibili, dovrà indicare le percentuali di insetti o polvere contenute, anche minime, la provenienza e le eventuali reazioni allergiche, soprattutto nel caso della polvere di grillo, rischiosa per chi è allergico a crostacei e molluschi.
I decreti sono stati notificati alla Commissione Europea e dovranno attendere la risposta della stessa prima che le nuove norme possano essere applicate. Tuttavia, il Ministro Lollobrigida ha annunciato un nuovo provvedimento in Consiglio dei Ministri sui cibi sintetici, affermando che rispetto alle farine di insetti, questi ultimi sono totalmente innaturali e l’Europa non li ha ancora normati, pertanto saremo liberi di decidere.
In ogni caso, come ha sottolineato la premier Giorgia Meloni, i cittadini devono poter scegliere consapevolmente ed essere informati sotto ogni punto di vista. Ecco perché i nuovi decreti interministeriali si pongono come garanzia di trasparenza e tutela per i consumatori, che potranno quindi scegliere con consapevolezza se acquistare o meno prodotti a base di farina di insetti.
La farina di insetti è un “novel food” che sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo. Grazie alle nuove norme italiane, presto anche in Italia sarà possibile trovare prodotti a base di farina di insetti. Sarà importante, tuttavia, rispettare le regole e le indicazioni per garantire la massima sicurezza alimentare e tutelare la salute dei consumatori.
Foto di Primal Future da Pixabay