Evoluzione scientifica ottica: le lenti intelligenti. Un innovativo dispositivo per microscopi messo a punto dai ricercatori del Cnr di Padova
Il progresso avanza a grandi falcate come, per esempio, l’evoluzione scientifica ottica al fine di osservare campioni biologici in profondità e senza distorsioni.
E’ questa cioè il nuovo sistema messo a punto Ricercatori dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr di Padova creato mediante vetri così sottili da poter essere curvati.
Lenti intelligenti quindi, in grado di migliorare la qualità delle immagini acquisite dai più moderni microscopi ottici e di vedere in profondità, senza distorsioni, campioni biologici tra i quali tessuti spessi, come il cervello.
Il risultato inoltre è in collaborazione con colleghi olandesi delle Delft University of Technology e University Medical Center di Rotterdam.
Il dispositivo di ottica adattiva “plug-and-play” è a sua volta facilmente installabile negli obiettivi di tutti i tipi di microscopi ottici. Lo studio è descritto sulla rivista Optics Letters.
Le parole di Stefano Bonora (Cnr-Ifn) e Paolo Pozzi (TU Delft e UniMore), tra i firmatari dell’articolo:
Le speciali lenti adattative miglioreranno sensibilmente le attuali tecniche di microscopia avanzata, eliminando le distorsioni dovute al passaggio della luce attraverso tessuti molto spessi.
Fenomeno che peggiora la qualità delle immagini acquisite mano a mano che si scende a maggiori profondità nel campione, causando sfuocamenti ed oscurando dettagli importanti.
Per l’esperimento abbiamo utilizzato la lente adattiva su un microscopio a multifotone.
Ulteriori test eseguiti con altri tipi di microscopi e con altri campioni confermano che può essere utilizzata su ogni tipo di microscopio con obiettivi intercambiabili.
Un altro aspetto molto importante è la semplicità di utilizzo di questa tecnica.
I ricercatori sono riusciti ad acquisire in poche ore immagini del segnale del calcio in vivo nel cervello di un modello murino, uno degli esperimenti più difficili nell’ambito del life science.
Cuore della tecnologia è dunque l’utilizzo di membrane di vetro così sottili da poter essere curvate senza rompersi:
“La lente è formata da due membrane affacciate in modo da creare un contenitore sigillato che viene poi riempito con un liquido”, conclude il ricercatore Cnr-Ifn.
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