Equitazione donne e minori

Equitazione donne e minori: più tutele dalla Fise

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Equitazione donne e minori: più tutele dalla Fise. I progetti presentati nel corso di uno spazio UnoMattina curato da Patrizia Angelini

Equitazione donne e minori dunque al centro di controlli e garanzie per uno “Sport senza pericoli”.

La creazione di un Comitato Tecnico-Scientifico, uno Sportello d’ascolto e la certificazione dell’istruttore D.O.C sono quindi gli ultimi provvedimenti.

Afferma Marco Di Paola presidente della Federazione italiana sport equestri:

I minori e le donne sono, a volte, gli sportivi più fragili nelle discipline sportive. Non mi riferisco alla forza e alla tenacia ma alla capacità di farsi rispettare. Bisogna vigilare e garantire che questo non succeda nello sport.

Per questo la Fise, e per essa le sue rappresentanze territoriali, ha avviato nuovi protocolli che già hanno dato i primi riscontri con modelli di istruttori di onorata certificabilità.

Così come alle famiglie e ai giovani cavalieri, uomini e donne, un nuovo decalogo improntato a buone maniere e regole da rispettare.

Dunque un istruttore doc che insegni anche il rispetto per se stessi oltre che per il cavallo e che sia coadiuvato da uno sportello d’ascolto composto da un’equipe multidisciplinare.

Il coordinamento sarà gestito da un Comitato tecnico-scientifico che garantisca il rispetto di tali regole. Regole che rappresentano come lo sport ricopra un ruolo fondamentale nel sociale e culturale.

Un tema delicato da affrontare con cura quello dei più piccoli e delle donne

L’obiettivo del Consiglio federale e di tutti i presidenti regionali della Fise è, infatti, quello di agire in via preventiva, poiché la fase repressiva risulta tardiva rispetto alla gravità delle azioni commesse.

La Federazione intende cioè avviare un’intensa opera di moral suasion e una serie di iniziative volte a valorizzare il ruolo “etico” dell’istruttore.

Un percorso a tutela delle vittime e di coloro che, pur non essendo direttamente coinvolti ma solo testimoni, abbiano la forza di denunciare fidandosi e affidandosi della Federazione per poter ricevere risposte rapide e concrete.

L’adozione delle buone pratiche è stata condivisa anche da Ugo Taucer, Procuratore generale dello sport Coni, che ha sottolineato come:

Non devono trovare più cittadinanza comportamenti passibili di provvedimenti disciplinari gravi e questo sarà possibile solo attraverso un’opera di sensibilizzazione nel sociale.

 

Foto: Fise


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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24