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Editoria e Coronavirus, i numeri della crisi

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Editoria e Coronavirus, i numeri della crisi. Il Covid-19 ha messo in ginocchio l’economia italiana e anche il mercato del libro ne risente

Due giorni fa è stata la Giornata del libro, amico prezioso per tanti in questo periodo di quarantena ma editoria e Coronavirus purtroppo non vanno d’accordo.

Si parla ovviamente di case editrici e pubblicazioni perché c’è una riduzione sostanziale del numero delle pubblicazioni; in molti infatti preferiscono ritardare le nuove uscite.

Questo dunque il quadro emerso dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (Aie) in merito alle ripercussioni del Coronavirus sull’editoria

Non solo slittamento delle pubblicazioni; sempre più editori ricorrono alla cassa integrazione, le nuove uscite vengono riprogrammate e cresce il numero di chi si dice preoccupato dalla crisi.

Il tal senso il presidente Aie Ricardo Franco Levi spiega:

I dati sono la voce degli editori. Sono una richiesta d’aiuto, molto chiara e con conseguenze di grande impatto.

Richiedono una risposta, con misure a doppia velocità: misure immediate, che sostengano la crisi di liquidità del settore, e misure strutturali per aiutare il mondo del libro a risollevarsi.

I numeri della crisi da pandemia

Per il periodo maggio-agosto la percentuale di chi decide di temporeggiare con le uscite rimandandole ulteriormente sale al 42% (era il 34% il 30 marzo).

Si punta dunque sull’ultima parte dell’anno: solo l’8% degli editori, in calo rispetto alle precedenti rilevazioni (era il 13% il 30 marzo); immagina di rinviare i titoli di settembre-dicembre, sperando in un recupero natalizio.

Ad oggi, anche se si concretizzerà il recupero, questo si tradurrà in:

  • 21mila titoli pubblicati in meno nel corso dell’intero anno,
  • 12.500 novità in uscita bloccate,
  • 44,5 milioni di copie che non saranno stampate,
  • 2.900 titoli in meno da tradurre.

A tenere il passo sono solo eBook e audiolibri, con gli editori che testano la tenuta del mercato sugli store online.

Nel primo semestre solo l’1% degli editori dichiara infatti di aver riprogrammato al ribasso le uscite degli eBook. Il 10% quelle degli audiolibri.

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24