Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Psychological and Personality Science chi è più volgare appare più sincero di chi usa un linguaggio moderato e cortese.
David Stillwell, responsabile dello studio effettuato, afferma: ” Chi parla in modo scurrile, dato che non bada a filtrare le proprie parole, non filtra neanche i concetti che pensa e, quindi, esprime i propri pensieri così come sono “.
I risultati degli studi condotti suggeriscono che la relazione positiva tra onestà e volgarità è forte e il rapporto scoperto a livello individuale si traduce anche a livello sociale.
In che cosa consiste l’esperimento?
I ricercatori, spiega Stillwell, hanno provato tre tipi di test:
- Nel primo esperimento hanno chiesto a 276 individui che rapporto avessero con le parolacce, in termini di frequenza, parole preferite e associazioni tra queste e i propri stati d’animo.
- Nel secondo test hanno valutato l’onestà dei partecipanti, attraverso l’Eysenck Personality Questionnaire, un particolare modello psicologico sviluppato negli anni ’80, che in maniera sottile riesce a individuare il grado di onestà nelle risposte dei partecipanti. Il risultato è stato che chi aveva scritto di dire più parolacce nel questionario era meno bugiardo.
- Il terzo esperimento consisteva nell’analizzare 75.000 profili social per studiare le imprecazioni più diffuse e come la gente le utilizzava. A quanto scrivono i ricercatori, chi ha usato più parolacce nel proprio status di Facebook è risultato essere più onesto e diretto.
Nonostante le ricerche in merito abbiano cercato di dare una risposta empirica al problema, associando il ricorso all’uso di volgarità a una maggiore onestà, è ovvio che questo non deve essere una giustificazione. Non ci si può trincerare dietro la scusante dell’onestà per camuffare la propria maleducazione.