Per Di Maio l’Italia non deve disallinearsi dalla Nato

Di Maio torna a parlare della crisi libica

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ROMA – Di Maio torna a parlare della crisi libica evidenziando che “rimane essenziale conseguire l’obiettivo di assicurare l’unità, l’integrità e la sovranità del Paese, attraverso una soluzione politica complessiva dell’attuale impasse e a beneficio di tutta la popolazione libica”. Proprio così. Dice il ministro:

“Abbiamo una road-map verso una soluzione complessiva della crisi. Con la creazione di una nuova autorità esecutiva, rappresentativa di tutte le regioni della Libia, e un traguardo fissato al 24 dicembre 2021 in libere elezioni parlamentari e presidenziali nel Paese”.

Di Maio torna a parlare della crisi libica

Non solo. C’è anche dell’altro. Di Maio ha infatti aggiunto che “la strategia italiana parte dal presupposto che l’interazione tra i Paesi di entrambe le sponde del Mediterraneo debba svolgersi tra partner a pieno titolo”. Esattamente. L’ambizione italiana “è di fare del Mediterraneo il laboratorio che ripristini la centralità delle persone”. Inoltre “accordi precedenza alla salvaguardia del pianeta e ponga le basi per una prosperità condivisa”.

“Alla comunità internazionale tutta – sottolinea il ministro – resta l’obbligo di rispettare e proteggere da interferenze straniere e interne lo spazio di dialogo che i libici sono riusciti a crearsi in questo cruciale passaggio. Per l’Italia sono prioritari la stabilizzazione della Libia e il ripristino dello stato di diritto su tutto il suo territorio”.

Ma non è tutto. Precisando che “proprio la pandemia ci ha ricordato in modo inequivocabile il valore di un approccio cooperativo per fronteggiarne le conseguenze dirette e indirette”, il ministro ha infine dichiarato:

“È finita l’epoca in cui era possibile speculare sull’interventismo salvifico statunitense e confidare in una sorta di delega permanente agli Usa anche per la risoluzione di tutte le questioni che riguardano Mediterraneo e Medio Oriente. Questo non significa che bisogna lasciar spazio ad altre potenze esterne. Possiamo invece provare a percorrere la strada della cooperazione. Ma servono impegno e strumenti di governance adeguati”.

 

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Autore dell'articolo: Redazione Webmagazine24