Di Maio e Salvini ora giocano a braccio di ferro sulla manovra
Roma, lì 03 agosto 2019 – Autunno uguale Legge di Bilancio 2020 ed ora Di Maio e Salvini giocano a braccio di ferro sulla manovra: coraggiosa o ponderata?
Tira e molla mediatico tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulle risorse finanziarie a disposizione del Governo Conte per la prossima Legge di Bilancio. Il debito pubblico italiano deve essere abbassato ma non c’è spazio per un’altra manovra finanziaria tiepida dal punto di vista della crescita economica; dunque, portati a casa Reddito di Cittadinanza e Quota 100, ora Movimento 5 Stelle e Lega devono scegliere le misure di sviluppo.
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Prendendo in prestito le parole di una nota canzone: “L’estate sta finendo e un anno se ne va”. Proprio come l’anno scorso Movimento 5 Stelle e Lega devono stilare un elenco di priorità del Governo Conte. La situazione italiana non prevede margini d’errore e bisogna giungere ad un nuovo accordo che dia respiro al PIL ma contenendo il debito pubblico; dunque, bisogna impostare una politica di bilancio espansiva ma che comporti un aumento della domanda aggregata e della base imponibile, per sostenere le entrate fiscali.
Braccio di ferro Di Maio e Salvini: il Movimento 5 Stelle
Luigi Di Maio, tramite il Corriere della Sera, dice la sua e punge il collega leghista: “Stanco di litigare… così si danneggia il Paese”.
Non è una novità che per il Movimento 5 Stelle le priorità siano la riduzione del cuneo fiscale ed anche la definizione del salario minimo; mentre dal punto di vista del sistema fiscale piace una “quasi flat tax“. Infatti, più che una tassa unica, piace una soluzione a 2 o 3 aliquote, che costerebbe anche meno.
Mentre sulla TAV: “È la Lega che ha cambiato idea.”
Infine, chiude il suo intervento proponendo:“Scriviamo insieme la manovra e continuiamo a cambiare il Paese”.
Braccio di ferro Di Maio e Salvini: la Lega
Matteo Salvini, intervistato da La Stampa, fa sapere:“Se si sta insieme solo per litigare si divorzia.”
Dunque, esprime critiche ai colleghi:“Sono quattro mesi di beghe, polemiche, attacchi da parte di tutti, Toninelli, Bonafede, Di Battista, Di Maio, la Lezzi. Io sono stufo, e vabbé, ma inizia a stufarsi anche la gente”.
Poi si dice infastidito:“Che si dica sempre no e si cerchi sempre di bloccare tutto. A parte il clima deteriorato degli ultimi quattro mesi, rifarei la scelta che ho fatto un anno fa”.
Infatti, di “no” la Lega ne ha ricevuti e sopratutto per quanto riguarda la TAV e la flat tax pura.
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