Il Consiglio dei ministri ha varato il 1° maggio il Decreto Lavoro, un decreto legge che introduce misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro. Il decreto interviene su diverse tematiche, tra cui il cuneo fiscale, il contrasto alla povertà, le politiche attive del lavoro e la sicurezza sul lavoro.
Misura di riduzione del cuneo fiscale
Il Decreto Lavoro interviene sul cuneo fiscale dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 35.000 euro lordi annui. Il decreto innalza, dal 2 al 6%, l’esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico dei lavoratori dipendenti per i periodi di paga dal 1° luglio al 31 dicembre 2023. Inoltre, viene confermato l’incremento della soglia dei fringe benefit a 3.000 euro per il 2023, esclusivamente per i lavoratori dipendenti con figli a carico.
Fringe benefit: le novità del decreto Lavoro
Nuove misure fiscali per il welfare aziendale sono state introdotte dal Decreto Legge n. 48/2023 all’articolo 40. Secondo queste disposizioni, nel periodo d’imposta 2023, i fringe benefit aziendali ossia il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti con figli non concorre a formare il reddito, entro un limite complessivo di 3.000 euro. Questa deroga si applica anche ai figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, ai figli adottivi o affidati e che si trovano nelle condizioni previste dalla normativa vigente. Inoltre, Bonus Bollette lavoratori ovvero le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro ai dipendenti per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale non concorrono a formare il reddito. Prima di attuare queste disposizioni, i datori di lavoro devono informare preventivamente le rappresentanze sindacali unitarie, qualora siano presenti.
Misure di inclusione sociale e lavorativa
Dal 1° gennaio 2024, viene introdotta una misura nazionale di contrasto alla povertà che consiste in una integrazione al reddito in favore dei nuclei familiari che comprendano una persona con disabilità, un minorenne o un ultra-sessantenne e che siano in possesso di determinati requisiti. Il beneficio mensile, di importo non inferiore a 480 euro all’anno esenti dall’IRPEF, sarà erogato dall’INPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico, per un periodo massimo di 18 mesi continuativi. Una misura pronta a sostituire il Reddito di Cittadinanza: l’Assegno di inclusione. Per ottenerlo occorre possedere un ISEE non superiore a 9.360 euro all’anno, un reddito sotto i 6 mila euro annui e un valore del patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro.
Per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, il decreto prevede incentivi per i datori di lavoro privati ricevono un bonus assunzione per giovani under 30, esonero totale dai contributi per l’assunzione di giovani fino ai 35 anni e disoccupati nelle Regioni del Mezzogiorno e nelle Isole.
Strumento di attivazione al lavoro
Un’altra novità riguarda un nuovo sussidio attivo dal 1 settembre 2023 per gli occupabili in situazioni precarie. L’assegno riguarda un’indennità pari a 350 euro al mese, destinata a persone dai 18 ai 59 anni.
Piattaforma digitale per cercare lavoro
Il nuovo Decreto prevede l’attivazione di “SIISL”, il nuovo Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa. La piattaforma, prevede anche l’interazione con le Agenzie private del lavoro, di cui saranno fornite le offerte di impiego. Le parole chiave principali per questo punto sono “piattaforma digitale per il lavoro” e “SIISL”.
Torna la pensione di cittadinanza
Il Decreto lavoro 2023, prevede anche il ripristino della pensione di cittadinanza, assorbita dal RdC qualche anno fa.
Contratti a termine
Il decreto modifica la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato, variando le causali che possono essere indicate nei contratti di durata compresa tra i 12 e i 24 mesi. I contratti potranno avere durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi.
Sicurezza sul lavoro
Il Decreto Lavoro prevede disposizioni per rafforzare le regole di sicurezza sul lavoro e di tutela contro gli infortuni. Viene istituito un Fondo per i familiari degli studenti vittime di infortuni in occasione delle attività formative. Inoltre, sono previste misure di tutela per i lavoratori autonomi e l’obbligo di formazione specifica per il datore di lavoro.