A urlare al complotto gomme in MotoGP è Fabio Quartararo. Il francese è l’ultimo in ordine cronologico ad ipotizzare uno scenario complottista per spiegare il risultato della gara di Brno. Sulla pista ceca infatti è stato lampante il gap tra KTM e le altre moto. Uno strapotere apparentemente inspiegabile, considerato che la casa austriaca è nuova nel motomondiale. Il team KTM gode delle concessioni adorna, che permettono di effettuare test privati aggiuntivi. Un grande vantaggio, che serve proprio a colmare il gap dalle altre marche, già da anni presenti in MotoGP. Questo però è il dibattito attuale.
Molti piloti, soprattutto della Ducati, hanno fin da venerdì sottolineato la prestazione particolare della KTM a Brno, dove avevano effettuato delle prove private. Inizialmente Jack Miller aveva teorizzato un complotto tutto francese tra Michelin e i due piloti connazionali, Zarco e Quartararo, che erano davanti in classifica. Quella che sembrava un’accusa senza fondamento, è stata sostenuta dall’italiano Petrucci, secondo il quale dello stesso avviso sarebbero molti altri piloti di MotoGP. Da anni in effetti i centauri si lamentano delle prestazioni delle gomme, che non sarebbero uguali per tutti. C’è da dire che si parla di “gomma speciale” per uno o più piloti da moltissimo tempo. Il primo ad essere additato come aiutato era stato Valentino Rossi, che per ora si tiene lontano dal commentare complotti di sorta.
Complotto gomme in MotoGP: casualità o scelta?
Appare certo che Michelin non sia performante e che alcuni treni di gomme siano più efficaci di altri. Non dovrebbero esserci differenze così grandi, ma ci si chiede se Michelin sappia a chi vanno i treni migliori oppure no. Nel caso di Brno i piloti si sono lamentati delle prestazioni, prima accusando la casa francese di aiutare i connazionali. Ma in fata proprio Quartararo, leader del mondiale, ha pagati l’uscita eccessiva delle gomme, finendo settimo. Lui stesso ha ipotizzato che la casa di pneumatici abbia lavorato con KTM durante i test aggiuntivi per scegliere le gomme migliori per la gara. La vittoria di Binder e lo strapotere della moto austriaca sarebbero quindi il risultato di un lavoro compiuto dai meccanici e Michelin.
Non sappiamo se si possa parlare di complotto gomme, termine troppo spesso utilizzato per spiegare prestazioni anomale. Però ormai tanti, troppi piloti lamentano problemi di mescola e di grip. I test aggiuntivi dei team con concessioni potrebbero aiutare le case a lavorare meglio sull’usura gomme, potendo percorrere più chilometri.
La polemica continua. Speriamo che Michelin trovi una soluzione che permetta uguali prestazioni per tutte le moto. Non deve essere una gomma a far vincere un pilota, ma la sua abilità nel guidare.
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Fonte copertina da archivio.