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Chirico contro gli interisti: “Vivono in un mondo di fiaba, dove i disonesti sono sempre altrove e si sentono talmente immacolati da…”

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Il giornalista e tifoso juventino Marcello Chirico nel suo editoriale sul sito “JuveMania” è tornato a parlare dell’Inter, partendo dall’acquisto di Cuadrado, per poi commentare le parole dei giorni scorsi di Gianfelice Facchetti sul tema Calciopoli e dove alla fine ha criticato duramente i tifosi nerazzurri. Di seguito riportiamo le sue parole tratte dal sito “calciomercato.com“.

Marcello Chirico, le sue parole

JuveMania torna sul caso Cuadrado all’Inter, perché la richiesta del tifo organizzato nerazzurro di insegnare al colombiano i valori dell’interismo prima di scendere in campo con la maglia della Beneamata cozza con la realtà dei fatti. Bene ha fatto anche il direttore di CM, Giancarlo Padovan, a dare la sveglia su questo ricordandogli – per esempio – quando in segno di lutto un intero settore dello stadio venne fatto sgombrare con la forza durante un Inter – Sampdoria del 2020. Che valori vennero espressi in quell’occasione? E la stessa la domanda gliela potremmo rifare ricordandogli quando, durante un Inter – Atalanta del 2001, venne lanciato dal 2° anello il motorino di un tifoso bergamasco“.

Poi l’affondo finale:

Valori interisti riproposti anche da Gianfelice Facchetti in una recente intervista a Il Corriere della Sera, nella quale è tornato a difendere il padre parlando di screditamento della sua persona nella vicenda Calciopoli. A ritenere però che l’ex presidente dell’Inter facesse ‘lobbing con gli arbitri’ lo ha sostenuto con una sentenza il Tribunale di Milano, nella causa per diffamazione intentata proprio da Facchetti jr. nei confronti di Luciano Moggi. Sentenza confermata pure in appello. E se la FIGC disponesse di una giustizia sportiva seria, Calciopoli avrebbe dovuto essere riaperta. Invece sbagliò in quell’occasione e continua a sbagliare oggi, si guardi solo cosa sta accadendo in Lega Serie B. Purtroppo gli interisti vivono in un mondo di fiaba, dove cattivi, delinquenti e disonesti sono sempre altrove, e si sentono talmente immacolati da sentirsi autorizzati a puntargli il dito addosso. La fiaba di Pinocchio“.

 

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Autore dell'articolo: Andrea Riva