Nel recente Consiglio AGRIFISH dell’UE, i ministri dell’agricoltura di Italia, Austria e Francia hanno messo in discussione l’introduzione della carne coltivata, presentando una nota con il titolo “Il ruolo della politica agricola comune nella salvaguardia di una produzione alimentare di alta qualità”. Secondo una scheda informativa di Cellular Agricolture Europe / GFI, le posizioni anti-scientifiche e ideologiche di questi paesi si fondano su dati inesatti e fuorvianti.
“Le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura italiano, Lollobrigida, e dei suoi omologhi, si basano su informazioni inaccurati, rappresentando un vero e proprio ostacolo alla progressione scientifica,” sostiene la scheda.
Carne coltivata: il debunking della posizione anti-scientifica di Italia, Austria e Francia. Germania, Paesi Bassi e Danimarca a favore invece di sostenibilità e ricerca
Posizione antiscientifica e ideologica sulla carne coltivata al Consiglio AGRIFISH del 23 Gennaio da parte del ministro dell’Agricoltura italiano Lollobrigida e dei colleghi di Austria e Francia. La scheda diffusa da Cellular Agricolture Europe / GFI mostra le fake news contenute nel documento.
Ecologia e Carne Coltivata in laboratorio: La Verità
Contrariamente alle affermazioni della nota, uno studio peer-reviewed ha rivelato che la carne coltivata, se prodotta con energia rinnovabile, può ridurre drasticamente l’impatto ambientale. Questa innovazione potrebbe diminuire l’emissione di CO2 fino al 92%, l’inquinamento atmosferico fino al 94% e l’utilizzo di terreno fino al 90% rispetto alla carne bovina tradizionale.
Claudio Pomo, responsabile sviluppo di Essere Animali, critica aspramente la posizione di Lollobrigida: “La sua visione antiscientifica e ideologica soffoca il dibattito su un argomento cruciale come la carne coltivata, impedendo un approccio equilibrato e trasparente.”
Processo di Autorizzazione: Rigore e Trasparenza
La nota congiunta propone una serie di modifiche al processo di approvazione normativa dell’UE per la carne coltivata, chiedendo una valutazione dell’impatto che includa considerazioni etiche, economiche e sociali, e invitando l’EFSA a creare linee guida simili ai prodotti farmaceutici. Tuttavia, l’attuale processo per l’autorizzazione dei cosiddetti novel foods è estremamente rigoroso. Richiede almeno 18 mesi e prevede un’attenta valutazione della sicurezza e del valore nutrizionale dei prodotti a base di carne coltivata. Qualsiasi tentativo di imporre barriere aggiuntive non solo minerebbe la legislazione alimentare dell’UE, ma ignorerebbe anche gli studi già condotti, come quello della FAO sulla sicurezza alimentare della carne coltivata.
Benessere Animale e Carne Coltivata
La carne coltivata, inoltre, rappresenta un avanzamento significativo in termini di benessere animale. La nota contesta questo punto, ma la realtà è che molti produttori hanno già superato l’uso di siero fetale bovino, optando per formulazioni a base vegetale. Ciò contraddice l’affermazione che la carne coltivata non prevederebbe standard di benessere animale più elevati rispetto a quella convenzionale.
Monopolio nella Produzione: Una Preoccupazione Infondata
La nota solleva preoccupazioni su un presunto monopolio nella produzione di carne coltivata da parte di pochi produttori industriali. Tuttavia, la realtà è che questa tecnologia offre opportunità per aziende di ogni dimensione. Un ecosistema diversificato, con il sostegno governativo alla ricerca open-access, potrebbe permettere a produttori indipendenti di prosperare in questo settore.
Etichettatura e Informazione al Consumatore
Infine, la nota propone una limitazione nell’etichettatura delle carni coltivate per evitare l’uso del termine “carne”. Tuttavia, è fondamentale che l’etichettatura sia chiara e non fuorviante, garantendo che i consumatori siano correttamente informati sulla natura dei prodotti, evitando termini confondenti che possano assimilare i prodotti coltivati a quelli di origine vegetale.
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