ROMA – “A Cassino la situazione è veramente molto difficile: dalla fine del 2017, siamo al 62% in meno della produzione e al 30% in meno dei livelli occupazionali. Grandi sono le incognite sul futuro e sulla riconversione elettrica. Una volta era la più grande fabbrica Fiat dopo Mirafiori. Bisogna che questi dati si sappiano a livello nazionale: nessuna fabbrica si salva da sola”.
Lo ha detto il leader di Azione Carlo Calenda che ha iniziato da Cassino il giro nelle città che ospitano gli stabilimenti Stellantis e Magneti Marelli. “Quello a cui stiamo assistendo – ha proseguito Calenda – è molto particolare: la scomparsa del sistema automotive in Italia nel silenzio generale”.
Calenda: “A Cassino in 6 anni -62% produzione e -30% occupazione”
Per l’ex ministro “la fusione tra Fca e Psa in Stellantis è una balla colossale. Si è trattato di una vendita a tutti gli effetti ai francesi. Nessuno dei grandi gruppi dell’informazione tocca questo tema”.
Anche per il consigliere regionale ed esponente nazionale di Azione, Alessio D’Amato, “è necessario fare chiarezza sul futuro dello stabilimento di Piedimonte San Germano e aprire subito un tavolo con il Governo e gli enti locali. Sono stati persi negli ultimi anni 3000 posti di lavoro oltre a quelli dell’indotto, sono in corso valorizzazioni immobiliari che sembrerebbero poco aver a che fare con il rilancio del sito industriale. Bisogna parlare chiaro al Paese e dire le cose come stanno. È necessaria una vera e propria politica industriale per il futuro dell’automotive in Italia e nella nostra regione”.