Business del vino in Italia: quanto vale il settore

Business del vino in Italia: quanto vale il settore

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Il settore vinicolo ha un valore superiore ai 300 miliardi di dollari e, secondo le previsioni degli esperti, crescerà del 23,9% ogni anno nei prossimi quattro anni, raggiungendo i 412,9 miliardi di dollari entro il 2027. Anche se c’è stato un recente calo nelle vendite di vino sfuso, l’Italia, rinomata per la sua produzione vinicola, ha un’opportunità molto interessante per creare innovazione. L’e-commerce, l’intelligenza artificiale, il packaging sostenibile e i vini biologici potrebbero permettere al Paese di affrontare in modo efficace la competizione internazionale.

Il business del vino in Italia

Il business del vino in Italia rappresenta non solo un settore economico di rilevanza nazionale ma anche un’industria che genera una serie di opportunità lavorative e imprenditoriali, a cui le riviste specializzate come Wine Meridian fanno spesso cenno per via dell’indotto a essa legata. Oltre alla produzione stessa del vino, che coinvolge viticoltori, enologi e tecnici specializzati, vi sono numerosi settori correlati che beneficiano dell’industria vinicola. Le opportunità di business spaziano dalla distribuzione e commercializzazione del vino alla ristorazione e al turismo enogastronomico, fino alla ricerca e all’innovazione nel settore vinicolo, pertanto questo complesso ecosistema ovviamente genera ogni anno fatturati importanti per le varie realtà che operano in tale ambito.

Gli ultimi dati relativi al settore del vino in Italia emergono dalla ricerca Il business vitivinicolo in Italia: consumi, trend e prospettive di crescita, pubblicata dalla Rome Business School e curata da Valerio Mancini, il direttore del centro di ricerca della scuola. La vendemmia del 2023 in Italia è stata tra le peggiori mai registrate, con raccolti che hanno raggiunto volumi inferiori alle previsioni a causa delle intense grandinate e delle ondate di calore persistenti.

Nonostante tutto questo, la qualità del raccolto non ne ha risentito e l’Italia è rimasta tra le principali regioni vinicole del mondo. In cima alla classifica dei cinque migliori Paesi, nella quale troviamo anche Spagna, Francia, Cile e Stati Uniti, il mercato vinicolo italiano ha un valore che va oltre i 10 miliardi di dollari e costituisce il 17% della produzione vinicola mondiale.

I dati sulla produzione e sull’esportazione di vino

Nel nostro Paese, la regione principale per l’esportazione di questi prodotti è il Piemonte, con un valore del 68,9% del fatturato complessivo. Nel corso del 2022 a trainare la crescita delle aziende del Veneto, che hanno totalizzato un aumento del 13,4%, sono stati gli spumanti. I risultati si collocano oltre la media italiana anche in riferimento agli spumanti prodotti in Sicilia e in Puglia. Sono proprio le bollicine in alto nella crescita, registrando un aumento del 5,2% per quanto riguarda i ricavi totali e corrispondente al 4,2% per le esportazioni.

Secondo le ultime informazioni ricavate dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly, dati relativi al mese di ottobre del 2023, gli Stati Uniti, principale acquirente di vino italiano con un volume d’affari che corrisponde a più di 40 miliardi di dollari, negli ultimi quattro mesi hanno registrato una diminuzione del 16% per l’acquisto di spumante.

Dei cali sono stati visti anche per ciò che riguarda la Cina, il Canada, la Svizzera e il Regno Unito. La flessione, però, non sembra influire sulle previsioni della crescita delle vendite di vino su internet nel nostro Paese, con valori del 7,2% nel periodo che va dal 2022 al 2026, un numero che va oltre il tasso globale del 2,7%.

Il profilo del consumatore di vino in Italia

In Italia, il numero di appassionati di vino ammonta a 29 milioni, cifre che corrispondono al 58% degli adulti sopra i 18 anni. Il profilo dei consumatori del nostro Paese mostra una prevalenza maschile, del 58%, con il 28% di queste persone che ha un’età superiore ai 65 anni.

Le fasce dei 45-54 anni e dei 55-64 anni insieme formano il 40% del totale dei consumatori. I giovani, anche se sono protagonisti di un aumento, costituiscono ancora una quantità inferiore al 7% del totale. Dal 2008 è cresciuto il numero dei consumatori occasionali, che è passato da 12,6 a 17 milioni.

 

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Autore dell'articolo: Cesare Di Simone

Passione sfrenata per tutto ciò che è tecnologico utente di lungo corso Android e sostenitore di tutto ciò che è open-source e collateralmente amante del mondo Linux. Amante della formula uno e appassionato dell'occulto. Sono appassionato di oroscopo mi piace andare a vedere cosa dicono le stelle quotidianamente.