MILANO – Presentato ieri a Palazzo Lombardia il Manifesto Lombardo a sostegno della Filiera Automotive “per una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della neutralità tecnologica”, specifica l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Guidesi.
Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana (foto) ha sottolineato “l’importanza di questo documento, nei contenuti e nel metodo, una proposta con cui costruire insieme una alternativa. Tutti vogliamo andare verso decarbonizzazione e sviluppo sostenibile – ha continuato Fontana – ma salvaguardando la Filiera automotive e le sue realtà produttive che sono assolutamente rilevanti”.
Il documento, redatto insieme al presidente del cluster Aerospazio Angelo Vallerani e al presidente del cluster lombardo per la Mobilità Saverio Gaboardi, contiene gli strumenti e le azioni per raggiungere gli obiettivi imposti dalla Commissione Europea sulla transizione ecologica, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica.
Automotive, la Lombardia presenta “Manifesto” a sostegno della filiera
“Abbiamo utilizzato un metodo lombardo – ha sottolineato Guidesi – confrontandoci con associazioni e cluster: l’obiettivo che ci siamo dati è lanciare una proposta utile al governo nazionale e alla Commissione europea. Questo – ha concluso l’assessore – è un manifesto di rilancio che può dare alla Lombardia, e non solo, l’occasione di rilancio per aziende e filiere, per creare ulteriore occupazione ed innovazione. Il rilancio sta in termini di lavoro ed occupazione”.
La filiera automotive lombarda annovera oltre 1000 aziende, 50mila occupati, 20 miliardi di fatturato e alto tasso di esportazione ed innovazione; si piazza al secondo posto in Italia e stabilmente al quinto posto in Europa. Il percorso presentato oggi inoltre è di interesse anche per le filiere strategiche dell’Industria Aerospaziale e le tecnologie ad essa collegate.
Le proposte presentate ieri prevedono l’adesione agli obiettivi di miglioramento climatico purché condivisi e in linea con l’agenda 2030 delle Nazioni Unite, una conseguente rimodulazione del pacchetto climatico della Commissione europea, la definizione di un quadro normativo e regolamentare inclusivo, neutrale, chiaro e stabile; la focalizzazione nella definizione delle policy sui vettori energetici alternativi, l’introduzione di un traguardo intermedio al 2030 per valutare l’evoluzione delle tecnologie alternative disponibili.